Roma

Operazione “Hawaladar Broker – Ghost Mommy”. Sgominata banda nigeriana e tratta di esseri umani da avviare alla prostituzione, anche minorile. 11 le misure cautelari

Roma, 14 novembre 2019 – Dalle prime luci dell’alba, con l’operazione “Hawaladar Broker – Ghost Mommy”, circa 70 uomini della Polizia di Stato della Questura di Roma, sono impegnati per dare esecuzione a 11 misure cautelari a carico di a carico di altrettanti soggetti di nazionalità nigeriana ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro ed unitamente ad altre persone allo stato non identificate, finanziato organizzato e gestito logisticamente il reclutamento ed il trasporto dalla Nigeria all’Europa di numerose donne, anche di minore età, al fine di sfruttarne la prostituzione, assoggettandole totalmente fino ad esercitare su di loro un potere corrispondente a quello di proprietà. Contestato anche il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. 8 persone sono state arrestate, 2 si trovano da tempo fuori dal territorio italiano e 1 è ancora attivamente
Gli investigatori della Seconda Sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione” della Squadra Mobile della Questura di Roma, coordinati dai Magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno delineato l’esistenza di un gruppo criminale dedito alla tratta di giovani ragazze nigeriane, anche minorenni, attraverso il “canale migratorio” che dalla Libia porta in Europa attraverso il mar Mediterraneo, percorso a bordo di “barconi” che dalle coste libiche si muovono verso il territorio italiano. Una volta giunte in Italia, le ragazze si allontanavano dai centri d’accoglienza o dalle case-famiglie, ove venivano collocate successivamente allo sbarco, per raggiungere le proprie “madame”, ponendosi sotto il loro controllo ed iniziando l’attività di meretricio.
Prima di partire dalla Nigeria, le ragazze venivano sottoposte da parte di stregoni locali, pagati dagli stessi reclutatori, a riti di iniziazione Voodoo, che in lingua autoctona vengono definiti “JuJu” e che hanno nella comunità un potentissimo valore, finalizzati all’assoggettamento delle ragazze all’organizzazione, ed in modo particolare alla madame che anticipava il denaro per il viaggio, garantendo nel contempo anche il futuro pagamento delle somme che, benché pattuite, cambiavano in corso d’opera.
È infatti credenza comune che violare il patto stipulato dallo stregone, provocherà la collera delle divinità alle quali viene fatta la promessa, andando incontro a malattie gravi, alla pazzia o alla morte propria o dei propri congiunti.
IL METODO HAWALA – Le indagini hanno disvelato anche il metodo di pagamento utilizzato dalle “madame” residenti in Europa a favore dei personaggi incaricati di disporre i viaggi dei clandestini: il sistema così detto o “Euro to Euro” o “Hawala” nota anche come “money transfer without money movement”, una sorta di rapporto bancario tra privati dal funzionamento elementare ostativo della tracciabilità dei passaggi di denaro che si svolge attraverso pochi e semplici passaggi.
Il soggetto “A” che vuole trasferire somme ingenti si rivolge ad un HAWALADAR/BROKER al quale consegna il denaro, quest’ultimo contatta un suo socio, ossia un HAWALADAR/BROKER che si trova nel luogo di destinazione, il quale provvederà a liquidare il denaro al beneficiario “soggetto B”, quarto ed ultimo attore del sistema.
Lo spostamento dei fondi avviene così senza strumenti cambiari ed è garantito solo da una ricevuta, un simbolo, un codice o un nome, che il primo hawaladar consegna al soggetto “A” che a sua volta lo comunicherà al soggetto “B” affinchè lo possa comunicare al secondo hawaladar/broker come codice di sblocco per riscuotere il denaro.
Raggiunta una somma rilevante, il denaro, abilmente occultato nei bagagli o sulla persona, verrà poi trasportato fisicamente da alcune persone “assunte” a tale scopo e quindi privo di tracciabilità a e tasse.
Le indagini si sono avvalse anche delle dichiarazioni di alcune parti offese che, una volta liberate dalle “ghost mommy”, sono state rassicurate e convinte a denunciare le vessazioni subite.
Il pronto intervento del personale, ha consentito di prestare soccorso a due giovani donne scongiurando che le medesime abortissero clandestinamente.

Questo conferma gli allarmi dell’introduzione di clandestini ma che si finge di ignorare… chi sa perchè…

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