Intitolata la caserma dei Carabinieri di Thiene a Valerio Gildoni, grande esempio di coraggio di un eroe moderno

VALERIO GILDONI aveva appena 40 anni ed una splendida Famiglia che lo amava; VALERIO non esitò un attimo a mettere la sua vita come scudo dinanzi alla mano armata di chi intendeva fare una strage.

La motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare sintetizza molto meglio di una cronaca giornalistica l’essenza dell’atto di valore compiuto. “”Con ferma determinazione ed esemplare iniziativa, unitamente ad altri militari, avviava una delicata opera di persuasione nei confronti di un uomo che, in stato di alterazione psichica, si era barricato all’interno della propria abitazione esplodendo un colpo d’arma da fuoco all’indirizzo di una pattuglia di Carabinieri precedentemente intervenuta. Resosi conto della situazione di estremo pericolo anche per l’incolumità degli altri presenti, con insigne coraggio e consapevole del grave e manifesto rischio, senza far uso dell’arma in dotazione, non esitava ad avvicinarsi allo squilibrato per stabilire un contatto diretto e convincerlo a desistere, venendo proditoriamente attinto da un colpo di fucile che ne causava la morte. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio.”” Nanto (VI), 17 luglio 2009. A VALERIO GILDONI, nel giorno della festa dell’ Arma, a Roma, il 4 giugno del 2010, fu  conferita “alla Memoria” l’alta decorazione con quella motivazione che è un inno perenne alla religione del Dovere e al cosciente sprezzo del pericolo; certamente l’insegna più alta delle Forze Armate, che onora l’aristocrazia del Merito! La Sua diletta Moglie Barbara, che con Lui visse e continua a vivere in intima simbiosi, ricevette dal Presidente della Repubblica la Medaglia sul Suo Cuore, desolato ma fiero. Furono momenti di grande emozione per le migliaia di presenti, nella splendida cornice di Piazza di Siena, quando i Reggimenti presentarono le armi e i tamburi della Banda rullarono dopo la lettura della motivazione. Da sabato 11 maggio scorso, con una solenne cerimonia, la Compagnia Carabinieri di Thiene, in provincia di Vicenza, comandata dall’ottimo Capitano Sabatino Piscitelli, è custode di un nome che è scritto sulle tavole della storia dell’Arma. Così, l’intitolazione della Caserma a VALERIO GILDONI si è svolta con grande afflusso di Autorità, popolazione e numerose scolaresche; presenti anche la vedova, Barbara Cantucci, i Genitori Paola e Settimio, già Maresciallo Maggiore dell’Arma, unitamente al fratello don Alberto, che hanno scoperto la targa posta all’ingresso della caserma di via Lavarone ricoperta dal Tricolore. In ricordo di questo Eroe positivo, che ho ben conosciuto, desidero riproporre un mio articolo scritto ad appena un mese dalla Sua tragica morte.

Un ricordo del Colonnello dei Carabinieri Valerio Gildoni

Scritto da  Raffaele Vacca e pubblicato sul nostro sito in data 17 agosto 2009

 

Le tragiche circostanze che hanno provocato, il 17 luglio scorso, la morte del  valoroso Ufficiale Superiore, sono ben note a tutti, per cui tralascio ogni possibile commento. Un altro Caduto della Legione Carabinieri Veneto si aggiunge alla schiera di quanti, a cominciare da Enea CODOTTO, Luigi MARONESE, Michele ANGELINI, Alfredo COSTANTINI e Ciro DE VITA, si sono immolati, negli ultimi anni, sul fronte del dovere, sia in Terra Veneta, sia lontano da essa, come Enrico FRASSANITO. L’Uomo al quale noi, raccolti in tacito e profondo dolore per la Sua prematura, tragica scomparsa, abbiamo rivolto le parole di un ultimo amaro addio, ha saputo certamente presentarsi al cospetto dell’Eterno con una pienezza di vita e di opere che gli ha permesso di dire: Signore, io ho vissuto la mia vicenda di Uomo da Uomo, io ho fatto fruttificare e ti rendo, Signore, centuplicati i talenti che Tu mi affidasti. Noi ricorderemo sempre le tappe di un luminoso cammino iniziato da adolescente alla Scuola Militare della Nunziatella, proseguito poi all’Accademia Militare di Modena volto al perseguimento di ogni più nobile ideale; d’un cammino che, dall’àlacre, studiosa giovinezza, lo ha portato alla meta di una feconda maturità troppo presto troncata. Ricorderemo il cittadino esemplare, l’Ufficiale colto e valoroso, umano e fermo, insigne per attaccamento al dovere, per preparazione, per intelligenza, per capacità di responsabilità e di Comando; il Carabiniere che seppe profondere, dovunque e sempre, in tutti i suoi incarichi-citando i più recenti, le Compagnie di Partinico e Roma-Montesacro, il servizio allo Stato Maggiore della Difesa, sino al recente conseguimento del titolo di Stato Maggiore- i valori della Sua alta coscienza e della sua maturata perizia; il Figlio, Fratello e Marito devoto e incomparabile; l’Amico affettuoso e sollecito; l’Uomo veramente buono, preparato per tutto quel ch’era  in Suo potere per soccorrere, per alleviare, per confortare. Una vita così piena di Anima, d’ingegno e di valore è stata troncata da una fatalità inesorabile; e noi, di fronte alla Tua morte, Valerio, rimarremo affranti e piegati, se non sapessimo, come sappiamo, che Tu sei ora con Colui che numera le stelle e ha creato gli abissi; con Colui nel cui seno nessuna lacrima d’uomo va perduta quando sia riscattata da quella Fede nella quale fervidamente vivesti, grazie all’insegnamento dei Tuoi cari Genitori, sull’orma di Tuo Fratello, Sacerdote, in pienezza di sentimento con la Tua diletta Moglie Barbara. Le Tue spoglie mortali, Valerio, riposano nella Tua verde Umbria, a Città di Castello, che Tu tanto amasti, in una tomba celebrata , come dice il Poeta, d’umane lodi e d’amoroso pianto; ma lo spirito, lo spirito Tuo immortale, lo possiede, ora e sempre, la luce dei Cieli. Da lassù, certamente, continuerai a proteggere i Carabinieri del Veneto nel compito così difficile di tutela dell’ordine e della Legge, i quali oggi si onorano di averti avuto nelle loro file, certamente il migliore, il più grande, il più valoroso di tutti, e ti indicano ormai quale loro Guida e Maestro. Sempre avanti, quindi, nel Tuo nome!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Exit mobile version