Morto a Roma Ferdinando Imposimato. Un ricordo personale. I funerali giovedì 4 gennaio

Istruì numerosi importanti processi di terrorismo e di malavita

Roma, 02 gennaio 2018 – È morto stamattina all’Ospedale Policlinico Gemelli di Roma dove era stato ricoverato d’urgenza il 31 dicembre nel reparto di rianimazione, Ferdinando Imposimato. Era nato a Maddaloni nel  1936. Entrato in Magistratura nel 1964 e  diventato Giudice Istruttore al Tribunale di Roma, si occupò di alcuni tra i più importanti processi di terrorismo, come quello per il caso Moro  ma anche di malavita organizzata, sequestri di persona e corruzione.

Fra i più importanti processi istruiti, il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro. l’omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Vittorio Bachelet, dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione, la strage di Piazza Nicosia. Istruisce anche il caso di Michele Sindona, il banchiere siciliano legato a Cosa Nostra, accusato di bancarotta fraudolenta per il fallimento di banche italiane e straniere (la Franklin Bank di New York).
Nel contempo, anche della lotta a “cosa nostra”, alla “camorra”, ” ‘ndrangheta” e al terrorismo in Italia. Proprio per vendetta trasversale, nel 1983, la camorra uccise il fratello Franco Imposimato.
Nel 1981 istruì il processo alla banda della Magliana, al terrorismo, ad alti prelati, a finanzieri, a usurai, a costruttori, a politici e amministratori.
Dopo l’uccisione del fratello, nel 1984 venne designato come rappresentante dell’Italia a Strasburgo per i problemi del terrorismo internazionale con abuso delle immunità e nel 1986, dopo che le continue minacce di Cosa Nostra, lasciò la magistratura, diventando consulente legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga
Nel 1987 venne eletto al Senato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci, nel 1992 fu eletto Camera e poi nel 1994 nuovamente al Senato.
Nel gennaio 2001 scrisse l’importante prefazione al libro “La sporca guerra” di Habib Souaidia, dove aveva previsto la offensiva di Al Qaeda e il terrorismo islamico contro l’occidente.
«Il terrorismo va combattuto senza mezzi termini e senza incertezze, ma anche smascherando coloro che si giovano del terrorismo con il pretesto di combatterlo. L’Europa e gli Stati Uniti non si illudano. Fingendo di non vedere e di non capire, prima o poi dovranno pagare un conto molto salato. L’islamismo sta dilagando a vista d’occhio in tutto il mondo come il nuovo alfiere della libertà e della giustizia dei popoli oppressi. I segnali sono numerosi e non si possono ignorare. Basta vedere quello che oggi sta accadendo in Italia e in Europa.»
I funerali  di Ferdinando Imposimato, senza sceneggiata, si svolgeranno alle ore 14 di giovedì 4 gennaio,  a Roma, nella chiesa Mater Ecclesiae, nel quartiere Torrino.
Per pregressa professione, conobbi e collaborai con Ferdinando Imposimato dal 1972 fino al 1984. Ebbi l’onore di essere uno dei pochi autorizzati a entrare nel suo ufficio, al quinto piano di Piazzale Clodio, passando dal retro attraverso la porta interna della sua Cancelleria.
Istruì numerose mie indagini  su malavita organizzata romana  e terrorismo, delegandomi indagini connesse a rapine e sequestri di persona da svolgere personalmente in Calabria e nelle Marche.
Recepiva il pensiero della Polizia Giudiziaria, chiedendo chiarimenti e dando l’incarico per approfonditi accertamenti su ciò di cui non era convinto, nel pieno rispetto della legge e dei diritti.
Ricordo una tarda sera del 1979, quando  suonò occasionalmente al campanello, senza nome, di casa mia, per chiedere di poter fare una telefonata.
Lo vidi, lo feci accomodare e, dopo aver telefonato, facemmo una chiacchierata, da amici, lontano dall’Ufficio. Ovviamente, parlammo di indagini…
Anche a nome della redazione di “www.attualita.it”, esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia. 
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