Racconti di sport

La notte di Nino Benvenuti.

Un'impresa storica del pugilato tricolore dal Madison di New York.

Roma, 17 aprile 2022.

 

Quando si dice <il fascino della radio>.

Il 17 aprile 1967, cinquantacinque anni fa, circa 18 milioni d’italiani seguono in diretta radiofonica, alle quattro di notte, il match di boxe tra Nino Benvenuti, sfidante, ed Emile Griffith, campione del mondo in carica dei pesi medi.

L’evento si svolge al Madison Square Garden di New York alle 22 ora locale, di conseguenza ecco il motivo della trasmissione nella notte italiana.

La Rai non trasmette la diretta televisiva, rimandando l’appuntamento con la grande boxe dagli Stati Uniti esattamente quattro anni dopo irradiando, sempre in piena notte, il primo epico incontro tra Alì e Frazier per la corona dei massimi.

Griffith è un ottimo pugile proveniente, come Benvenuti, dalla categoria dei pesi welter e viene presentato dalla stampa americana come un fenomeno imbattibile.

Benvenuti nel giugno 1965 diventa campione del mondo nella categoria dei pesi medi junior, perdendo l’anno successivo il titolo, sempre nel mese di giugno, contro il coreano Ki-Soo-Kim a Seul.

Decide di salire di categoria, rinuncia alla rivincita col pugile coreano, e punta dritto al mondiale dei medi detenuto appunto da Griffith.

La spedizione negli Stati Uniti viene preparata nei minimi particolari, sia organizzativi che tecnici, ed il nostro portacolori sceglie di curare la preparazione a New York.

Benvenuti, durante il soggiorno americano, si rende conto della scarsa considerazione che i media locali nutrono nei suoi confronti.

Del resto l’unico europeo, prima d lui, che conquista la corona mondiale dei pesi medi è il francese Marcel Cerdan nel lontano 1948.

La sola considerazione di cui gode è la speranza da parte degli statunitensi di veder sconfitto il campione di colore.

L’incontro è vibrante e Benvenuti cerca subito di imporre la sua tecnica, il suo maggior allungo, non disdegnando la corta distanza che lo porta al secondo round ad atterrare Griffith con un preciso gancio al mento.

La personalità di Nino, per gli americani <Naino>, emerge col passare delle riprese riuscendo a superare un momento di difficoltà al quarto round quando Griffith lo manda al tappeto.

Benvenuti non ha paura, tiene il match con grande senso tattico e ripresa dopo ripresa costruisce la sua vittoria.

Verdetto unanime da parte dei tre giudici due dei quali gli danno dieci riprese vinte su quindici, il terzo nove contro le sei a favore di Griffith.

La radiocronaca appassionata di Paolo Valenti, che qualche anno dopo inventerà la rubrica calcistica <90°minuto>, con la trepidazione dell’annuncio del verdetto finale, è un’esplosione di gioia irrefrenabile in tutta la Penisola.

Maestranze varie, dagli operatori nei mercati generali, agli operai di turno nelle fabbriche, trasportatori, appassionati di ogni razza, tutti collegati con le radioline, parecchie delle quali volate in aria dalla gioia.

Dunque Benvenuti <Campione del Mondo dei pesi medi>.

A 29 anni, nella piena maturità tecnica e fisica, Nino legittima il suo status di fuoriclasse, il volto bello della <Noble Art>.

Pugile completo, Benvenuti difende la corona mondiale per tre anni e mezzo abbondanti fino al novembre 1970 quando sulla sua strada compare lo sconosciuto Carlos Monzon.

Questa però è un’altra storia…

 

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