DISCRIMINAZIONE O INTEGRAZIONE?

A Prato, una studentessa marocchina non avrebbe potuto partecipare ad uno stage in un albergo della città in quanto l’albergatore le aveva rifiutato la possibilità in quanto si era dichiarata indisponibile a togliere il velo.

E via a gridare al razzismo!
Ora ci si chiede: l’albergo è pubblico o privato? Se è pubblico, si potrebbe anche discutere, se è privato, non si capisce chi può imporre ad un commerciante di accettare o non accettare un qualcosa che, a suo giudizio, può essere negativo per il suo locale.
Infatti, mica ha obbligato la ragazza a togliere il burqa. Le ha lasciato la scelta tanto è vero che la giovane, in un altro albergo  è stata accettata.
Ancora di più: in Italia, chi si deve integrare? Gli italiani o gli ospiti?
Sfido quelli che urlano – in casa nostra – a dimostrarmi che all’estero – ove vigono giustamente le loro leggi –  hanno avuto le stesse p….e  che tirano fuori qui, per imporre i loro diritti, tipo bere alcolici o entrare seminude nelle moschee, nei paesi islamici!
Se si parla di integrazione e tolleranza, finiamola di fare – non essere – gli ipocriti!
Davanti agli altri, si grida una cosa e poi, da soli nelle quattro mura, se ne fa un’altra!
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