CONTRATTI EDITORIALI A PAGAMENTO

Attenzione agli Editori poco seri….

Dopo quasi due anni passati a scrivere con impegno, notti in bianco e decine di rivisitazioni, circa un mese fa (finalmente!) sono riuscito a mettere la parola “fine” al mio scritto.
Decidendo di sfidare la fortuna, ho mandato la mia opera ad una casa editrice che si occupa di autori emergenti. Via e-mail sono stato informato che mi avrebbero fatto sapere dopo circa tre settimane di attenta ed accurata analisi del mio lavoro. Incrociando le dita, iniziai ad attendere con ansia.
Ventuno giorni esatti dopo, la risposta: “A seguito di attenta analisi, siamo ad informarla che il suo scritto è stato valutato positivamente. In tal senso la invitiamo a contattare il nostro responsabile editoriale, Cordiali saluti”.
Al telefono, il Direttore Editoriale mi ha comunicato che era rimasto particolarmente colpito dal mio scritto; sarebbero state stampate ben ottocento copie del mio romanzo nella prima edizione (non male per un esordiente!), e dopo la vendita di queste copie ne sarebbero state stampate molte altre. Prima di salutarmi, si affrettò a dirmi che ci sarebbe stato bisogno di un piccolo contributo economico da parte mia.
Qualche giorno dopo, è arrivato il contratto per posta. Una piccola parte di questo, tuttavia, mi ha fatto sorgere più di qualche perplessità.
Il piccolo contributo che io, autore del libro che così tanto li aveva colpiti e sul quale gli editori sarebbero stati pronti a scommettere, consisteva in una notevole cifra che superava i 1500 euro.
La risposta di una ben più nota casa editrice ad una mia e-mail in cui comunicavo al Direttore Editoriale di aver ricevuto una proposta di pubblicazione dietro contributo economico ha reso molto più chiaro il tutto: “[..] Se la proposta di pubblicazione le è stata fatta contestualmente alla richiesta di un contributo economico, consideri che di case editrici che pubblicano a pagamento ne troverà finché vuole fino alla fine dei suoi giorni [..] In genere tali case editrici pubblicano di tutto (guarda caso, la valutazione è sempre positiva).”
Editori come questo non rischiano niente. Se le vendite del libro dovessero andare male, non ci sono perdite: le spese infatti le sostiene quasi interamente lo scrittore. Qualora invece l’opera abbia successo, l’editore si prende una percentuale molto alta su ogni copia.
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