Superbollo auto da abolire: idea di Salvini
Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, punta all’abolizione del superbollo in due passaggi con fasce di applicazione

Si torna a discutere di superbollo auto da abolire, in quanto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, punta alla cancellazione dell’extra tassa in due passaggi con fasce di applicazione. Il riferimento è all’imposta introdotta dal Governo Berlusconi per le auto oltre i 225 kW, poi inasprita nel 2012 dal Governo dei tecnici guidato da Mario Monti, che abbassò la soglia a 185 kW, imponendo 20 euro per ogni kW eccedente.
Superbollo auto da abolire: com’è oggi e come potrebbe essere
Ora il superbollo auto è il balzello aggiuntivo sulle vetture di potenza superiore ai 252 CV (20 euro per ogni kW oltre i 185). All’Automotive Dealer Day di Verona, il vicepremier è stato chiaro: “Il superbollo cuba 200 milioni di euro l’anno. Possiamo coprirli immediatamente con un decreto ministeriale. Se vogliamo farlo in due passaggi, facciamolo per step in modo tale da evitare critiche che comunque ci saranno. Non intendiamo premiare chi usa una Ferrari, ma ridistribuire ricchezza producendo e vendendo quelle vetture. Porta più svantaggi che vantaggi alle casse dello Stato”. Obiettivo, chiudere prima dell’estate con modifiche che riguarderanno le fasce di applicazione: si alzerà la soglia dei cavalli oltre i quali si applica.

Superbollo nella vecchia riforma
Fra mille promesse di cancellazione del bollo in 20 anni da parte di numerosi politici, c’è anche la riforma del sistema delle tasse con progressivo superamento dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica. Il guaio è che il superbollo porta solo 200 milioni a fronti di rischi evidenti: calo nelle immatricolazioni e nei passaggi di proprietà di auto di grossa cilindrata, immatricolazione delle auto all’estero, penalizzazione delle Case automobilistiche e dell’indotto, con ripercussioni negative su chi ha passione per le macchine potenti.
Soddisfatto Augusto Marchetti, che da anni si batte per l’abolizione del bollo auto
L’onorevole della Lega Riccardo Augusto Marchetti, Commissione Trasporti Camera: “Apprendo con grande soddisfazione le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini, che confermano la volontà del governo di centrodestra di procedere al superamento graduale del superbollo, con l’obiettivo finale della sua completa abolizione: si tratta di un passo importante verso la giustizia fiscale e il rilancio del comparto automotive italiano. Fin dal 2019 ho portato avanti con orgoglio e determinazione questa battaglia, presentando una proposta di legge per l’eliminazione del superbollo, che ho poi ripresentato nel gennaio 2023, quando ho avviato un’interlocuzione costante e fattiva con il ministero dell’Economia e con le Case automobilistiche, per arrivare a un’intesa che determinasse l’abolizione di questa imposta iniqua. Nel corso di questa legislatura ho presentato anche un emendamento, approvato, in delega fiscale, sempre con la stessa finalità: abolire il superbollo”.
Superbollo: minor gettito
La maggiorazione ha determinato solo perdite in termini di minor gettito, a scapito delle Regioni e delle Province, e un danno inquantificabile a tutto il comparto automobilistico nazionale, spiega Marchetti. “Chi ritiene che il superbollo sia una tassa dei ricchi fa un grave errore di valutazione: ci sono migliaia di appassionati, anche tra i più giovani, che si ritrovano vessati da questa tassa iniqua o che devono rinunciare all’acquisto di un’auto, sia pure usata, a causa della maggiorazione, mentre i più abbienti riescono magari a immatricolare le auto all’estero eludendo così il superbollo. Ogni anno lo Stato perde decine di milioni di euro in mancato gettito IVA, IPT, bollo ordinario e assicurazioni, a causa delle immatricolazioni di veicoli ad alte prestazioni tramite società estere: auto che circolano sulle nostre strade senza lasciare un euro alle casse pubbliche. Paradossalmente, auto elettriche con potenze superiori ai 1.000 cavalli non pagano né bollo né superbollo, mentre un appassionato che acquista un’auto termica sportiva, anche usata e con qualche anno sulle spalle, si trova a pagare una sovrattassa annuale del tutto sproporzionata”.
Solo benefici senza superbollo
Con l’abolizione del superbollo si libererebbe un potenziale enorme in termini di nuove immatricolazioni, riattivando il mercato del nuovo e dell’usato e generando un effetto volano per l’intero indotto: IVA, bollo, assicurazioni, manutenzione, officine, ricambi, revisioni e posti di lavoro nel settore automotive, aggiunge Marchetti. “L’Italia è la terra dei motori e qui vengono realizzate automobili di grandissimo pregio che, a causa del superbollo, hanno registrato una consistente diminuzione nelle vendite nel nostro Paese o, appunto, l’immatricolazione tramite società di leasing all’estero. Il crollo del valore di questi veicoli compromette in modo considerevole il mercato dell’usato e scoraggia l’acquisto del nuovo”.