Una pallottola per Roy.

Bogart entra tra le Star di Hollywood.

 

Roma, 24 gennaio 2021.

 

La ricorrenza.

Compie ottant’anni Una pallottola per Roy, titolo originale High Sierra, che segna l’ingresso nel firmamento cinematografico di Humphrey Bogart.

La storia.

Roy-Bogart è un criminale che viene graziato e rilasciato dopo una lunga detenzione e appena uscito riprende alcuni contatti per un nuovo disegno criminoso.

Il colpo potenziale è la cassaforte di un lussuoso resort in California e nella squadra composta da quattro complici Roy trova una ragazza, Marie-Ida Lupino.

I rapporti tra i componenti della banda non sono facili, Roy è un duro, spietato, che non si intenerisce, tra l’altro, per le attenzioni di Marie.

Roy ama una giovane, Velma, che non sa nulla del suo passato e che soffre di una grave malformazione ad un piede, che lo stesso Roy generosamente risolve pagandole una costosa operazione.

L’esito della rapina è catastrofico con Roy, inseguito dalla polizia, che durante la fuga si reca da Velma ma rimane di stucco quando la stessa gli presenta il suo fidanzato.

E’ un colpo basso per Roy che, disilluso, riprende la fuga verso la Sierra Nevada accerchiato dalla polizia in compagnia di Marie che ha deciso di condividerne l’inevitabile destino.

Curiosità.

Il film è un giusto mix tra il genere gangsteristico ed il genere noir, con la regia di Raoul Walsh e soprattutto la sceneggiatura curata da John Huston.

Il trio Bogart-Huston-Walsh confeziona un dramma con alla base un disperato bisogno di libertà e la figura autodistruttiva di Roy ne è la riprova.

La pellicola è considerata tra i migliori polizieschi prodotti dalla Warner Brothers prendendo il premio come miglior film del 1941.

Ritroveremo Bogart, nel prosieguo della carriera, ancora con Huston, stavolta alla regia, tra i tanti, in capolavori come Il mistero del falco del 1941 e la regina d’Africa del 1951.

Gli interpreti.

Bogart, nel suo primo ruolo da protagonista, crea il connotato del noir con la sua figura solitaria insofferente ad un mondo non più in sintonia con i suoi valori.

Ida Lupino interpreta in modo eccellente la parte di Marie, asseconda il protagonista e ne condivide l’angosciante destino.

Non incarna la fatalità di una Mary Astor o di una Lauren Bacall ma rende Marie una figura di notevole sostanza.

Da rivedere oggi per scoprire che, in fin dei conti, ottant’anni non sono niente nel cinema. In bianco e nero…

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