Spettacolo

Una giornata particolare.

La storia di un tenero amore nell'Italia del ventennio fascista.

Roma, 12 agosto 2022.

La ricorrenza:

Il 12 agosto del 1977 esce in Italia <Una giornata particolare>, diretto da Ettore Scola, affresco psicologico crepuscolare dell’Italia del ventennio fascista.

La storia:

Nel maggio 1938 Roma è in subbuglio per la visita del Fuhrer, Adolf Hitler, con la popolazione coinvolta a presenziare ad una parata oceanica in onore dell’ospite.

In un caseggiato popolare nel quartiere di San Giovanni i non partecipanti all’evento sono Antonietta, Gabriele e la portiera, invadente e curiosa.

Antonietta è una casalinga di una quarantina d’anni, madre di sei figli, completamente soggiogata dai voleri di un marito-padrone, cresciuta nel mito ossessivo del Duce.

Gabriele è un dipendente dell’Eiar, annunciatore alla radio, appena licenziato perchè omosessuale e destinato al confino.

I due non si conoscono, abitano in due diverse scale del caseggiato, e in quella giornata il loro incontro è quanto di più casuale si possa pensare.

Ad Antonietta, intenta nelle faccende di casa, sfugge dalla gabbia il proprio pappagallo che si va a posare sulla finestra di fronte della casa abitata da Gabriele.

L’iniziale diffidenza reciproca, pian piano, si trasforma in affetto e comprensione durante la giornata che va avanti sotto l’incedere della radiocronaca, a tutto volume irradiata dalla petulante portiera, che scandisce l’imponente parata.

Antonietta, intenta a raccontare la sua vita, è colpita dall’educazione e dai modi gentili di Gabriele.

La donna arriva perfino a pensare ad una seduzione da parte di Gabriele, che si rivela per quello che è dopo un concitato rapporto tra i due.

Antonietta, nonostante l’inaspettata rivelazione, trascina in un atto di tenero amore Gabriele che appare confuso e stralunato.

A fine giornata, quando il popolare condominio riaccoglie i festanti reduci dalla parata, Antonietta riprende il faticoso tran-tran familiare cercando di tenere a bada l’esaltato marito che vuole mettere in cantiere il settimo figlio.

Gabriele invece prepara i suoi bagagli ed esce dal suo alloggio scortato da due funzionari statali per raggiungere il confino, accompagnato dallo sguardo languido di Antonietta che lo segue dalla finestra di fronte.

Curiosità:

Scola, dopo i successi dei tre anni precedenti quali <C’eravamo tanto amati> e <Brutti, sporchi e cattivi>, presenta una storia incentrata sulla presenza di due vittime del fascismo.

I due protagonisti, inizialmente appena accennati, nel corso del film emergono in tutto il loro coraggio.

E’ una critica al regime fascista proprio in relazione all’incontro, tenero ed intenso, tra le loro diverse solitudini.

Un’amicizia che vive la diversità di un amore e che da loro la forza di reagire, di non sottostare più passivamente agli ideali di virilità e potere che il fascismo ha portato con se.

Gabriele rinuncia ai suoi propositi di suicidio, Antonietta riesce a respingere, per una volta, l’arroganza e le pretese del marito-padrone.

I protagonisti:

E’ una lotta titanica tra i due protagonisti che, forti di un’intesa cinematografica di altissimo spessore, recitano al loro meglio senza alcuna prevaricazione reciproca.

Antonietta è una Sophia Loren matura e giusta per la sua età e per quella rappresentata in scena.

Molte critiche nella sua carriera le sono piovute perchè portata e capace solo in ruoli di popolana, magari anche nello slang napoletano.

Qui la parte è quella di una casalinga in ciabatte non esplosiva e debordante di alcune sue rimarchevoli interpretazioni, bensì riflessiva, rassegnata, timida e come detto molto matura.

Gabriele è un fenomenale Marcello Mastroianni, in una parte completamente in antitesi a quella che è sempre stata la sua fama di maschio sciupafemmine.

E’ un ruolo affrontato con grande discrezione, senza eccessi, tanto da dare sia al pubblico che alla co-protagonista un’impressione diversa da quello che effettivamente è.

Assolutamente comprimari gli altri attori, certamente non per demerito, con John Vernon nel ruolo del marito padrone e la quattordicenne Alessandra Mussolini nella parte di una delle figlie di Antonietta.

 

 

 

 

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