Calcio

Serie A. La caduta dei giganti

juventus sconfittaJuve, Roma e Napoli sono già molto lontane dalla capolista, l’Inter, che vince senza piacere ma è molto più concreta di loro. Intanto, alle sue spalle, dominano le medio-piccole.

Roma, 24 settembre – Inter prima con 15 punti, frutto di 5 vittorie su 5. Roma nona con 8 punti, 7 in meno della capolista. Napoli undicesimo con 6 punti, 9 in meno dei nerazzurri. Juventus addirittura dodicesima a ben 10 lunghezze dai milanesi.

Alzi la mano chi avrebbe pensato ad una classifica del genere dopo le prime 5 giornate, nelle quali la Fiorentina ha saputo issarsi al secondo posto (e domenica sera ci sarà lo scontro diretto con l’Inter a Milano), il Sassuolo al terzo e il terzetto Chievo-Torino-Sampdoria al quarto.

Una rivoluzione copernicana del nostro calcio che le prossime giornate dovranno confermare o smentire e che ha molte cause.

A partire dal crollo delle grandi favorite della vigilia, a cominiciare dalla Juve, che in 5 partite ha collezionato due sconfitte (passi quella a Roma, ma in casa con la derelitta Udinese proprio no), una vittoria fortunosa in casa del Genoa e due pareggi casalinghi che gridano vendetta con Chievo e Frosinone. Partite che normalmente la Juve, affidabile come erano i tedeschi prima del recente scandalo della Wolkswagen, avrebbe vinto. Ma Allegri tiene fuori Dybala e la squadra paga anche i troppi infortuni, figli forse anch’essi della programmazione tecnica stagionale.

Anche la Roma sembra vittima delle incertezze di Garcia, che si è perso tra i meandri del turnover e un gioco farraginoso che non paga più, nonostante la presenza del perticone Dzeko là davanti. Solo che se poi non c’è nessuno che lo serve son dolori. E qui si pensa a Totti, che giocando alle sue spalle potrebbe innescarlo come nessun altro, soprattutto nelle gare casalinghe contro squadre come Sassuolo o Carpi, prossimo ospite all’Olimpico nell’anticipo di sabato pomeriggio. Una gara nella quale i giallorossi già non possono fallire i tre punti, pena contestazione e tensioni che potrebbero anche far saltare il banco e la panca del mister francese.

Diverso il discorso del Napoli, che si sapeva avrebbe avuto bisogno di tempo per assimilare le dottrine di Sarri, alle prese anche lui per la prima volta con una grande squadra. Qui alti e bassi erano ipotizzabili, anche se per ora i primi sono stati inferiori ai secondi, dovuti soprattutto ad unsa difesa che appare ancora molto perforabile.

Un po’ la stessa storia del Milan, che però di punti ne ha 9 e che pare in crescita costante.

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