Ritorno al futuro.

L'eterno sogno della macchina del tempo.

Roma, 18 ottobre 2025.

 

Un successo senza tempo, una pellicola immortale, che esce in Italia quarant’anni fa, oggi, diventando il fenomeno del box office del 1985: Ritorno al futuro.

Marty McFly è un giovanotto di 17 anni, studente in una scuola californiana, fidanzato con la coetanea Jennifer, con una spiccata predisposizione per le cose tecnologiche ed una grande passione per la musica.

Marty è parte di una curiosa famiglia con il padre, George, vittima sin dai tempi della scuola di bullismo da parte del corpulento Biff, due fratelli maggiori che ancora vivono con i genitori e la madre, Lorraine, alcolizzata, trasandata, con la testa sempre rivolta al passato.

Il giovane è amico di uno strampalato scienziato, Doc, alle prese con la messa a punto di una macchina destinata a viaggiare nel tempo.

L’auto di Doc è un’elegante DeLorean DMC-12, sportiva americana con carrozzeria d’acciaio satinato e sportelli ad ali di gabbiano.

Doc ha lavorato sull’auto creando un dispositivo, “flusso canalizzatore”, attivato da una dose di plutonio determinante per innescare una reazione nucleare atta a fornire la necessaria energia.

L’esperimento, programmato per un solo minuto, si compie nel parcheggio di un grande centro commerciale con all’interno dell’auto il cane di Doc, un grosso e simpatico San Bernardo.

All’improvviso però piomba sui due un commando terroristico libico a cui Doc aveva sottratto il plutonio.

I libici stendono Doc con una raffica di mitra e Marty fugge con l’auto portandola ad una velocità di 88 miglia orarie.

Nel momento altamente drammatico Marty non si rende conto di aver attivato i tempocircuiti e si ritrova proiettato nello stesso giorno, trent’anni prima.

Il giovane è catapultato in una realtà sconosciuta, auto d’epoca, gente abbigliata come poteva esserlo nel 1955, musica con il massimo della trasgressione rappresentato da Perry Como…

Marty incontra Doc in versione giovane, ancora ignaro delle sue future scoperte, ma la cosa più scioccante è incontrare i suoi genitori.

George e Lorraine, studenti di scuola superiore, sono lontani dal frequentarsi anzi Lorraine s’invaghisce di Marty vedendolo abbastanza spigliato.

Una serie di equivoci e di strani episodi che Marty si trova a gestire, con l’aiuto di Doc, nella consapevolezza che il futuro, in cui lo stesso Marty dovrà poi rientrare, non può essere modificato.

C’è da far innamorare George e Lorraine, altrimenti la vita stessa di Marty non ci sarebbe, e l’occasione è la festa dell’istituto dove il giovanotto si esibisce suonando un rock di là da venire.

L’esibizione è vibrante, pura adrenalina, con gli studenti che smettono di ballare fermandosi attoniti a vedere la performance scatenata di Marty, che ad un tratto si ferma ed esclama: <Penso che ancora non siete pronti per questa musica, ma ai vostri figli piacerà>.

E’ il momento di tornare al suo tempo e Doc, non avendo plutonio per l’attivazione del “flusso canalizzatore”, predispone la DeLorean a ricevere una scarica elettrica.

Sta per scoppiare una forte tempesta e un cavo metallico collega l’auto alla torre dell’orologio che viene colpito da un fulmine nell’esatto momento in cui Marty porta la vettura alla velocità di 88 miglia orarie, generando così la necessaria energia.

Nella concitazione dell’evento Marty consegna a Doc una lettera dove gli spiega che nel 1985 verrà assassinato dai libici, ma lo scienziato evita di leggerla e la strappa ligio al concetto che non si può modificare il corso della vita.

Nel ritornare nell’esatto momento in cui Doc viene assassinato, Marty assiste allo schianto del furgone dei terroristi contro un distributore ma incredibilmente vede rialzarsi da terra lo scienziato, che aveva ricomposto la lettera di Marty, protetto da un giubbetto antiproiettile.

Passata la nottata Marty si risveglia e al mattino seguente trova una situazione ai limiti dell’incredibile.

George è un uomo di successo, sicuro di se, Lorraine è ancora una donna piacente molto curata personalmente e Biff non è più il bullo dei tempi della scuola bensì un maldestro servitore della famiglia.

A distanza di quarant’anni il sogno impossibile di poter essere come Marty ancora regge, grazie alla regia di Robert Zemeckis, regista tra l’altro di Forrest Gump.

Sceneggiato dallo stesso Zemeckis e da Bob Gale e prodotto da Steven Spielberg è una celebrazione nostalgica dell’America degli anni cinquanta.

Un mix di commedia e fantascienza che incassa in tutto il mondo quasi 400 milioni di $, con due sequel, videogiochi ed una serie infinita di gadgets.

Zemeckis mette in scena il sogno più grande di ogni bambino, cioè quello di poter orientare il destino dei propri genitori e nella pellicola Marty trasforma il padre e la madre da perdenti a persone di successo.

Lo stile, se vogliamo, ricorda un po’ il capolavoro di Frank Capra del 1946, “La vita è meravigliosa”, con la stessa ambientazione nella California degli anni ’50.

Lampi freudiani, come il concepire da parte degli adolescenti di credere che i loro genitori sono stati anch’essi giovani come loro sono ora; poterli scegliere e trasformarli in modelli di riferimento ideali.

Paradossi a ripetizione come quando Doc chiede a Marty: <Se è vero che vieni dal futuro, chi sarà il Presidente nel 1985?>, <Ronald Reagan>, <Ah, ah, ah, l’attore…>.

Da segnalare anche un’inquietante ombra d’incesto, quando la giovane Lorraine s’innamora inizialmente di colui che diventerà suo figlio.

Cast azzeccatissimo con Michael J.Fox, nel ruolo di Marty, esploso a ventiquattro anni ma dal destino segnato perchè sei anni dopo gli viene diagnosticato il Parkinson.

Christopher Lloyd, fantastico nella parte dello stralunato Doc, che qualcuno ricorderà interprete di uno dei matti in “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.

Lea Thompson è Lorraine, Crispin Glover, è George, mentre Thomas F.Wilson è Biff, tutti e tre interpreti sia da giovani che da adulti.

Rivediamolo con un filo di nostalgia provando, nell’immaginario, di poter guidare la “macchina del tempo”…

 

 

FOTO:  Ritorno al futuro  1985  scheda film   STARDUST.

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