Raimondo Vianello.

Nasce 100 anni fa "il signore dello spettacolo".

Roma, 7 maggio 2022.

 

Nasce 100 anni fa a Roma uno dei personaggi più rappresentativi dello spettacolo italiano, un vero signore: Raimondo Vianello.

Attore, conduttore televisivo, Vianello, dopo la laurea in giurisprudenza conseguita più per compiacere il padre che non per vocazione, si dedica alla sua vera passione, appunto lo spettacolo.

Inizia un percorso artistico, legato alla rivista, che negli anni del dopoguerra è abbastanza comune a quelli della sua generazione.

Personaggi come Macario, Dapporto, Bramieri, Rascel che fanno la storia del teatro leggero italiano.

Tra i tanti lega particolarmente con Walter Chiari e Ugo Tognazzi, con i quali porta avanti diversi film e spettacoli di varietà nella neonata televisione.

Sul finire degli anni cinquanta sono molti i sodalizi artistici anche con una giovane soubrette milanese, Sandra Mondaini.

Un binomio anche sentimentale che dura tutta la vita.

Come detto i film sono tanti, spassosi, satirici, parecchi leggerini, ma Vianello interrompe questo impegno sul finire degli anni sessanta.

Capisce che è la televisione il suo campo di battaglia, piuttosto che produzioni cinematografiche di seconda fascia.

Del resto, con i già citati Chiari e Tognazzi, partecipa a programmi storici come Un due tre, Lui e lei, Canzonissima, Il Tappabuchi.

La signorilità di Vianello emerge nelle sue battute, nel suo sarcasmo, in un umorismo mai volgare dove riesce, in qualche circostanza, a far ridere anche facendo da spalla.

I duetti con Tognazzi, come quello dell’invenzione dell’accavallatore delle gambe o quello dell’unico stuzzicadenti generato da un enorme tronco o quello del tetto ritinto, sono mitici.

Poi i duetti con Sandra Mondaini, nei siparietti familiari, con le varie contrapposizioni di vita di tutti i giorni culminate, nella serie Casa Vianello, con il tormentone di Sandra <che noia, che barba, che barba, che noia> e Raimondo con lo sguardo nel vuoto e la Gazzetta dello Sport in mano…

Grande appassionato di calcio Vianello per otto anni conduce su Italia 1 la trasmissione sportiva Pressing, sdrammatizzando e ironizzando, come suo solito, sullo sport che sta più a cuore degli italiani.

A proposito di calcio un ricordo personale mi lega a Raimondo Vianello.

Nel maggio 1981 gioco in 2°categoria e la mia squadra organizza un’amichevole, approfittando di una sosta del campionato, con la SaMo squadra di cui è presidente-giocatore Vianello.

Appuntamento allo stadio dei Ferrovieri, sulla Via Salaria di fronte all’aeroporto dell’Urbe, di una domenica mattina e spogliatoio unico, per l’occasione, con Vianello mattatore di lazzi e scherzi verso i suoi amici.

In campo poi tutto da ridere il rapporto con l’arbitro, a cui contesta determinate decisioni con lo stesso atteggiamento con cui discute con la moglie in commedia.

Una disponibilità assoluta, una signorilità fuori dal comune, di una persona normale che non se la tira minimamente.

Un attore garbato, ironico, che ci ha fatto ridere senza mai dire una parolaccia gratuita.

Un maestro nella tempistica della battuta, vecchia scuola di una generazione inimitabile.

E poi giocava bene al calcio…

 

 

 

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