Spettacolo

Accademia Nazionale di Santa Cecilia – Pappano dirige la Nona di Beethoven e “Bread, Water and Salt” di Luca Francesconi

Pappano AntonioBeethoven ieri e oggi

Roma, 3 ottobre – Con un’idea nuova e stimolante riparte oggi, sabato 3 ottobre – con le consuete repliche lunedì e martedì -,  la Stagione Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: si tratta di un progetto di ampio respiro dal titolo “Beethoven e i contemporanei”, nato da un’idea del Maestro Antonio Pappano (l’amatissimo direttore, in costante idillio con orchestra e pubblico, ha accettato di rimanere in carica fino al 2019), subito accolta dal sovrintendente Michele Dall’Ongaro, che lo vede mobilitato in primo piano.

Nel corso di un solo mese saranno presentate in cinque concerti al pubblico le nove sinfonie di Beethoven, accostate a lavori di musicisti suoi coevi (Cherubini, Spontini, Rossini), come di nostri contemporanei (Luca Francesconi, Fabio Nieder e Giovanni Sollima). Il progetto inaugura la stagione con la IX° Sinfonia, rispettando la tradizione che vuole per il taglio del nastro di partenza un momento musicale che accomuni orchestra e coro. Sul palcoscenico, oltre al Coro, egregiamente istruito da Ciro Visco, solisti saranno il soprano Rachel Willis-Sørensen, il contralto Adriana di Paola, il tenore Stuart Skelton e il basso Michael Volle.

All‘ultima sinfonia di Beethoven sarà accostata una novità assoluta di Luca Francesconi, commissionata dall’Accademia stessa e da Radio France, dal titolo “Bread, Water and Salt” per soprano, coro e orchestra, scritta in una alternanza di inglese e xhosa, una lingua piena di suggestioni ritmiche, con una ricca varietà di schiocchi e di suoni che nella loro polifonia e poliritmia mostrano una matrice arcaica, una lingua che suggerisce una musica fatta di energie quasi fisiche, organiche e chimiche, una lingua che fu del leader anti- apartheid Nelson Mandela, dalle cui pagine è stato ricavato il testo del libretto. Più specificamente sono stati utilizzati i diari della prigionia, o meglio quella sorta di calendari dove con puntigliosità il leader nero annotava ogni giorno poche righe di informazioni come puntelli per annodarsi strettamente alla vita e alla quotidianità lungo tutti quei lunghi ventisette anni di prigionia: la consegna di due dentifrici, il peso e la pressione arteriosa, etc. Mandela, che marca la storia del XX° secolo che lo ricorda come un uomo che ha lottato contro ogni razzismo, contro le discriminazioni, in vista dell’alto ideale della libertà, che può essere anche fratellanza, la stessa esaltata da Beethoven nel finale della sua Nona sinfonia con l’Inno alla Gioia di Schiller. Il confronto dialettico anacronisticamente a distanza tra Mandela e Beethoven si configura, dunque, come una riflessione incrociata sul tema dell’Uomo e della Libertà.

Francesconi ha dichiarato di essere intimorito dal raffronto con colui che ha definito scherzosamente “ingombrante collega”, ma che tuttavia il suo intento è stato proprio quello di  “tracciare un parallelo fra l’idea di fratellanza di Beethoven e Schiller e ciò che potrebbe significare oggi”. Mandela è stato scelto proprio per la sua adesione alla spiritualità e alla simbologia profonda del corpo, del pane(l’accoglienza, la condivisione), dell’acqua( elemento vitale a partire dal quale tutto si origina) e del sale ( il lievito dell’amicizia ), della sofferenza che può essere vinta e rimanere come patrimonio della memoria. Inoltre, ha aggiunto che Mandela è stato scelto anche perché simbolo “della bontà, che a noi sembra un trito luogo comune, ma per quelli a cui non è stato lasciato nulla, neppure la dignità, è la parte dell’essere umano che può salvarli, che può salvarci. Sconfiggere il livido cinismo che corrode i nostri rapporti”. Sul palcoscenico si esibirà il soprano sudafricano Pumeza Matshikiza, che facendo parte della stessa etnia xhosa saprà valorizzare perfettamente il testo. Francesconi cerca con la sua opera di suscitare empatia tra gli ascoltatori, suggerendo di ascoltare la sua musica “prima con la pancia e poi con la testa”.

Il concerto inaugurale sarà trasmesso – per la prima volta in diretta – da Rai5 con inizio alle 17.50. È prevista anche la messa in onda da parte della radiotelevisione pubblica sudafricana. La replica di lunedì del concerto inaugurale e altri appuntamenti della stagione potranno essere seguiti in streaming live e on demand.

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