Spettacolo

Una stagione teatrale centrata sui “Miti”

teatro coco locandinaRoma, 23 marzo 2018 – Per Mary Ferrara una stagione teatrale centrata sui “miti”: dopo il delizioso spettacolo dedicato al “mito” della poetessa Alda Merini, portato in scena al Cometa Off dall’altra metà di TeatroSenzaTempo, il regista e attore Antonio Nobili che ha curato drammaturgia e regia dello spettacolo, e quello, emozionante, scritto da Chiara Alivernini sui “miti” della Grecia Antica in cartellone al Teatro Lo Spazio, si preannuncia un ulteriore “mito”, quello di Coco Chanel, in programma in anteprima nel mese di marzo al Teatro Sala Uno di Roma.

 E quindi chiediamo a Mary: certamente non si tratta di coincidenze casuali, appare invece evidente che si tratti di una scelta specifica della produzione, e molto fortunata, considerando il successo riscosso dai primi due spettacoli.

“Ogni stagione porta un marchio comune nella scelta degli spettacoli da proporre al pubblico e facciamo in modo che un tema comune sia ‘l’emblema’ della stagione. Quest’anno abbiamo deciso di portare in scena il mito nelle sue sfaccettare più varie, con due spettacoli di prosa ed uno musicale. Mademoiselle C infatti fa parte del percorso di MIA Musical Inside Academy nato all’interno della nostra struttura.”

 Le poesie e la vita di Alda Merini hanno commosso gli spettatori presenti al Cometa Off: eravate consapevole di questa  possibile reazione del pubblico, prima di mettere in scena lo spettacolo ?

“I nostri spettacoli riscuotono sempre (fortunatamente) consensi da parte del pubblico, anche se ogni volta che si mettono in scena c’è sempre il dubbio che si possa non aver detto abbastanza. La figura della Merini è presente, conosciuta e vissuta attraverso le sue poesie. Scrivere un testo inedito inserendo solo due poesie della sua penna è stata una sfida che Antonio Nobili ha vinto, ancora una volta con la sua sensibilità e genio artistico.”

Poi i Miti Greci al Teatro Lo Spazio, con il bel testo di Chiara Alivernini che tu hai messo in scena e diretto: quali le Tue considerazioni al riguardo e quali le prospettive future, dato che si possono prevedere numerose repliche in tutta Italia.

“Il testo di Chiara, molto ben scritto ed innovativo, è stato una gestazione particolare. Sviluppato in forma letteraria, ne ho voluto mantenere lo stile cercando di non snaturarlo. Questo mi ha spinta a lavorare su una regia nuova, sperimentale in qualche modo, rendendo lo spettacolo dinamico attraverso la costruzione delle scene come se fossero sequenze cinematografiche. Un rischio, perché ho dato ad un testo forte per contenuti una regia ‘scomoda’ che portasse lo spettatore a riflettere e rimanere vigile per oltre un’ora. Un rischio che è valso la pena correre perché è stato apprezzato molto. Soprattutto gli addetti ai lavori, tenendo conto delle reazioni del pubblico, mi hanno incitata a continuare. E così sarà. Ci stiamo già muovendo per cercare una co-produzione che ci consenta di portare lo spettacolo anche a Milano e Torino. Un testo, una regia e dieci attori che vale la pena conoscere. Per la prossima stagione quindi, speriamo di organizzare una mini tournée con almeno tre tappe fondamentali. Oltre Torino e Milano anche la nostra amata Roma.”

E infine, un altro “mito”, quello di un “personaggio” come Coco Chanel: a poche settimane dal debutto, quali le tue riflessioni e le Tue aspettative come autrice e come regista ?

“Si il 25 marzo debuttiamo al Teatro Sala Uno e poi replicheremo il 16 Giugno al Teatro Brancaccino con questa ‘visione’ inedita di Chanel. ‘Mademoiselle C’ questo il titolo scelto, porta in scena i ragazzi del laboratorio di Musical, MIA Musical Inside Academy, affiancati da Vanessa Innocenti, bravissima performer che ho scelto per il ruolo di Coco ed un cameo di Chiara Alivernini in una delle ipotetiche relazioni omosessuali della stilista. Nel testo ho voluto parlare di Coco da un punto di vista umano, l’artista che era la conosciamo ma ho voluto approfondire un aspetto pessimo del suo carattere: l’egocentrismo. Era una persona per certi versi difficile con la quale rapportarsi. Se non in alcune relazioni private e si vedranno in scena. Credo e lo spero soprattutto, possa interessare conoscere i ‘miti’ nella loro umanità. Almeno è quello che interessa me quando vengono trattate le biografie, scoprire se nel privato erano persone meravigliose tanto quanto il loro essere artisti.”

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