Intervista a Gena Rowlands e Cheyenne Jackson per ‘Six Dance Lessons in Six Weeks’ – VIDEO

dalla nostra corrispondente da Los Angeles, Maristella Santambrogio

Six Dance Lessons in Six Weeks‘ è una commedia teatrale scritta da Richard Alfieri, due volte vincitore del Writers Guild Award e nominato per un Emmy Award. La commedia è stata tradotta in 12 lingue e rappresentata in 24 Nazioni nelle più importanti capitali quali Londra, Tel Aviv, Tokyo e San Paulo.

Un successo internazionale che è  ora  nella versione cinematografica interpretata da Gena Rowlands e Cheyenne Jackson.

L’opera teatrale, come il film, sono stati diretti da Arthur Allan Seidelman che ha detto: “C’è una ragione che spiega questo successo: la trama ha comunicato il suo messaggio da Atene a Tel Aviv, dalla  Finlandia al Sud Africa, dal Giappone alla Spagna… perchè si parla dell’onestà dell’essere umano. Si parla dell’esteriorità dileguata e quel che di grande rimane di noi.”

Rowlands, quando ha letto la sceneggiatura di ‘Six Dance Lessons in Six Weeks’ qual’è stata la sua reazione?

“Non ho impiegato più di qualche minuto per prendere il telefono e dare la mia disponibilità al regista.  Sono rimasta affascinata dal personaggio che avrei dovuto interpretare, una storia semplice quanto profondamente toccante. Il personaggio di Lily, quello interpretato, è alla ricerca di una dimensione fatta di distrazioni e libertà avendo vissuto una vita senza emozioni accanto ad un marito  intransigente come  ministro Battista. Per questo decide di prendere delle lezioni private di danza in casa, anzichè frequentare  la Cunard Dance Studio dove a signore “in eta”  insegna la danza il giovane migliore e aitante dello staff.  Lily vuole veramente imparare a danzare. Si trova a faccia a faccia con un giovane insegnante, poco rispettoso che si presenta con una rabbia interiore e la riflette nel suo modo di fare. Infatti, lo sbatte immediatamente fuori dall’appartamento. Lo sviluppo della storia espone due persone, con una grande differenza  d’età, educazione ed approccio con la realtà, a comunicare con la massima fiducia i propri segreti, delusioni e sentimenti. Nasce così tra i due un’amicizia profonda, leale, fatta di rispetto e comprensione.

La sceneggiatura include un dialogo continuo da memorizzare ma specialmente si deve ballare. Come ha affrontato le difficoltà?

” L’esperienza aiuta e certamente lavorando in teatro s’impara ad allenare la memoria e sul set si supera tutto, ma è stato un film impegnativo specialmente per gli spostamenti da Miami a Budapest. Avevo ballato poco, qualche lezione a quattro anni…. Cheyenne, con la sua esperienza e con pazienza, mi ha aiutata molto .”

In questo film si  rappresentano le esigenze di donne  mature. Qual’è la sua impressione?

“Penso che questo film possa piacere alle donne dove si possono identificare o imparare qualcosa da insegnare ai mariti e viceversa. È un film che parla di esigenze umane, nella sincerità e nella frustrazione. Sembra inoltre ci siano molte più opportunità di storie in cinema che oggi esplorano il mondo della persona in età. Questi film violenti, e tanti se ne vedono, mi fanno pensare a quali messaggi possano arrivare alla nuove generazione.”

Un giornalista ha concluso dicendo “Lei con la sua bellezza non solo esteriore ma completa di generosità umana, gentilezza e drammaticità artistica, è un’icona vivente e  ha dato molto al suo pubblico.

Commossa Rowlands  ha risposto ” Se lavori  impegnandoti con sincerità e  generosità,  quel che hai dato ti ritorna almeno si spera!.”

Cheyenne  Jackson che  ha lavorato con Steve Soderbergh in “Behind the Candelabra” con Michael Douglas e Matt Damon. Jackson, veterano del teatro, oltre ai suoi crediti come attore, ha debuttato come cantante con un suo Show.

Come ha reagito alla proposta di lavorare in un film con Gena Rowlands?

” Per me è stata una sorpresa incredibile ! Solo l’idea di essere stato scelto come suo partner principale mi ha fatto saltare di felicità e  per 45 secondi tra la 54th e la 9th a New York, ho saltato per la gioia. Ovviamente ho accettato il lavoro!!”

Non l’ha intimidita l’idea di lavorare con un’attrice di grande esperienza?

Fortunatamente anche al primo incontro sul set, entrambi ci siamo trovati in difficoltà: io per dover dare molto come attore e ballerino e lei perchè doveva imparare a ballare.  Ci ha uniti il Tango, il valzer,  il Foxtrot, il Cha-Cha, lo Swing e la danza contemporanea.  Entrambi eravamo vulnerabili. Comunque siamo stati fortunati ad avere come coreografo Kay Cole. Anch’io  dovevo misurarmi con la danza professionale. In questo film si dimostra l’importanza della danza. Michael, il mio personaggio, ad un certo punto dice “Quando balli comunichi con l’anima”.  Io sono d’accordo.  La danza è un’espressione del cuore e va celebrata in tutta la sua bellezza nelle  diverse maniere in cui una persona la può esprimere. Con Lily (Gena), Michael impara a vivere, a maturare, ad  essere se stesso. La danza è il linguaggio che ha insegnato ad entrambi ad esprimere lo spirito ed essere se stessi.”

 

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