Con l’ “Oscars Night” si conclude la stagione degli Awards a Los Angeles

Golden Globe Awards, People’s Choice Awards, Screen Actors Guild Awards, Annie Awards ,Writers Guild Awards, Grammy Awards, Academy Awards, tutti gli Awards che premiano il mondo dello spettacolo.

L’Academy Awards è forse tra tanti quello maggiormente conosciuto perchè negli anni è stato pubblicizzato a livello internazionale dai tempi in cui Hollywood sembrava irraggiungibile. Oggi possiamo proprio parlare di “polvere di stelle” tanto i personaggi dello spettacolo sono a portata di internet. Cos’è rimasto di quel mondo dorato quando poter andare al cinema era un’ emozione e le immagini delle stars nei giornali di punta si potevano contare?

Degli Oscars venivano trasmesse al telegiornale italiano nazionale poche immagini tanto  era  considerato grande l’evento del cinema mondiale.

Cos’è rimasta di quella magia  inflazionata dai giornali on line, facebook, twitter e chi più ne ha più ne metta? Nè magia nè sorprese si sono salvate da questo Award, se non la corsa all’audience che porta pubblicità.

Quest’anno, quante volte “Argo”, “Life of Pi”, “Lincoln” sono stati premiati prima degli Oscars?

Ci siamo abituati ai premi, ai red carpets, alle interviste, agli stessi volti visti e rivisti con abiti diversi.

Ed ecco nuovamente gli Oscar 2013!

Lo spettacolo è leggermente migliorato con la tenacia del presentatore Seth MacFarlane, molto criticato per alcune battute poco eleganti, anche se rimane uno show alquanto difficile da rendere interessante, lungo, per cui noioso. Quest’anno all’insegna dei musicals, balletti e canzoni le premiazioni hanno ribadito, senza sorprese, risultati piuttosto ovvi.

Miglior film “Argo’’  pluripremiato. I commenti cattivi hanno sottolineato come, probabilmente, i riconoscimenti siano dipesi dal fatto che il cinema abbia dato smacco alla politica.


Ang Lee e il suo “Life of Pi” si sono meritati i quattro Oscars, inclusa la miglior regia. Ang Lee ha fatto una scelta coraggiosa avventurandosi in una storia complicata da rendere sullo schermo, ma da poeta delle immagini, con la capacità di filmare le emozioni, ha dimostrato d’essere riuscito a completare un progetto che probabilmente nessun altro regista avrebbe potuto girare. “Life of Pi” è uno dei pochi film da vedere in 3D.

“Lincoln” con le sue 12 nominations si è accontentato dell’Oscar per il miglior attore Danny Day–Lewis e per la Production. Peccato il doppiaggio italiano abbia assolutamente sminuito o male interpretato l’ecletticità interpretativa di un attore del livello di Danny Lewis totalmente immedesimato nel personaggio del presidente Lincoln tanto da essere riuscito ad imitarne la voce perfettamente. Un film comunque difficile per un pubblico abituato a non saper concentrare l’attenzione  a lungo.

Assolutamente prevedibili gli Oscars a Christoph Waltz e Anne Hathaway , migliori attori non protagonisti, nonchè a Jennifer Lawrence come attrice protagonista.


Ovviamente “Amour” ha vinto come miglior film in lingua straniera.


Tra emozioni, a cui aggiungiamo il passaggio delle foto alla memoria, inclusa  quella di Carlo Rambaldi con il suo E.T., ringraziamenti e inciampi a sorpresa si e’ conclusa l’ultima edizione dell’Academy Awards, come sottolineato da Tarantino, vincitore per la sceneggiatura originale.

Un anno speciale per scrittori e sceneggiatori.

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