“Triassic Park” sullo Stelvio: scoperta l’incredibile Valle dei Dinosauri
Impronte di 210 milioni di anni fa rivelano branchi di erbivori in movimento sincronizzato tra i picchi della Valtellina.

Un patrimonio scientifico di valore inestimabile emerge dalle Alpi centrali: è stata scoperta la “Valle dei Dinosauri” nel Parco dello Stelvio. Il sito, già ribattezzato Triassic Park in omaggio alla celebre saga cinematografica “Jurassic Park”, custodisce migliaia di orme lasciate 210 milioni di anni fa da branchi di grandi erbivori.
Le tracce, impresse su pareti di dolomia oggi quasi verticali, formano piste lunghe centinaia di metri. La conservazione è tale da mostrare chiaramente segni di dita e artigli. L’annuncio ufficiale arriva dalla Regione Lombardia e dal paleontologo Cristiano Dal Sasso del Museo di Storia Naturale di Milano.
Droni e telerilevamento: la sfida tecnologica per studiare il sito
Il cuore del ritrovamento si trova nel comune di Valdidentro, tra Livigno e Bormio, nella suggestiva Valle di Fraele. Secondo Dal Sasso, il Triassic Park valtellinese è il sito più grande delle Alpi e uno dei più ricchi al mondo.
“Questo luogo era popolato da dinosauri e richiederà decenni di studi”, spiega l’esperto. La sfida è rappresentata dall’accessibilità: il sito non è raggiungibile tramite sentieri convenzionali. Per mappare le orme con precisione millimetrica sarà necessario l’impiego di droni e tecnologie avanzate di telerilevamento.
Movimenti sincronizzati e tattiche di difesa
Le camminate parallele impresse nella roccia sono prove evidenti di branchi in movimento sincronizzato. Gli studiosi hanno individuato tracce di comportamenti sociali complessi, come gruppi radunati in cerchio per quella che sembra una vera e propria strategia di difesa collettiva contro i predatori.
All’epoca, questi giganti si muovevano lungo le rive del caldo Oceano Tetide, in un ambiente tropicale caratterizzato da piane di marea a perdita d’occhio. L’attuale posizione verticale delle pareti è il risultato del colossale sollevamento della catena alpina avvenuto milioni di anni dopo. La scoperta si deve all’occhio esperto del fotografo naturalista Elio Della Ferrera, che durante un’escursione lo scorso 14 settembre ha notato le orme (alcune con diametro di 40 cm) segnalandole immediatamente alle autorità.
L’era dei Prosauropodi: gli antenati dei giganti
Le impronte appartengono probabilmente a prosauropodi del Triassico Superiore. Si trattava di erbivori dal collo lungo, antenati dei celebri giganti del Giurassico come il Brontosauro. Questi animali, lunghi fino a 10 metri, possedevano una corporatura robusta e artigli appuntiti, strumenti essenziali per la vita in un ecosistema selvaggio e competitivo.
Dai Prosauropodi dello Stelvio ai Giganti del Giurassico
| Caratteristica | Prosauropodi (Stelvio – Triassico) | Sauropodi (es. Brontosauro – Giurassico) |
| Periodo | 210 milioni di anni fa | 150 milioni di anni fa |
| Dimensioni | Fino a 10 metri di lunghezza | Fino a 25-30 metri di lunghezza |
| Postura | Spesso bipedi o semibipedi | Esclusivamente quadrupedi |
| Peso | Circa 2-4 tonnellate | Fino a 30-50 tonnellate |
| Segni particolari | Artigli grandi per difesa/scavo | Colli e code estremamente lunghi |
| Ambiente | Piane di marea tropicali (Oceano Tetide) | Grandi pianure e foreste lussureggianti |
Un libro di pietra ancora da sfogliare
La scoperta della Valle dei Dinosauri trasforma il Parco dello Stelvio in un laboratorio a cielo aperto unico al mondo. Non è solo un ritrovamento paleontologico, ma una finestra aperta su un’Italia preistorica che non finisce di stupire. Mentre la tecnologia dei droni si prepara a svelare i segreti più nascosti delle pareti della Valle di Fraele, una cosa è certa: la storia del Triassico alpino è appena stata riscritta.




