Medicina

Affrontare l’autunno rivitalizzando il fegato

Avena, arance, meloni, cardi, carciofi sono veri toccasana per l’affaticamento epatico del dopo ferie, che indebolisce anche sangue, pelle e capelli…

In estate ogni occasione è buona per fare una bella tavolata e regalarsi pizze e gelati a tutte le ore, maratone gastronomiche, spaghettate di mezzanotte e bottiglie di vino fresco frizzante. È chiaro che in questa situazione il fegato viene fortemente sovraccaricato e il metabolismo in generale risente della fatica aggiuntiva dovuta all’eccesso di scorie alimentari da smaltire. A questi aspetti bisogna aggiungere il fatto che se la vacanza è stata particolarmente intensa sul piano fisico ci sarà una iper produzione di acido lattico e di radicali liberi. Questi ultimi poi diventeranno troppi se oltre che mangiare siamo stati a lungo al sole. Con quale risultato? A settembre la ghiandola epatica deve lavorare il doppio per ripulire l’organismo dagli scarti metabolici, ma contemporaneamente dovrà attivarsi per produrre energia di pronto impiego per i nuovi compiti cui dobbiamo far fronte al rientro. Niente paura: se ci sentiamo stanchi, se digeriamo male, se i capelli sono flosci e la pelle si va riempiendo di rughe e ha un colorito giallastro dovuto all’intossicazione biliare, è ancora una volta la natura a darci una mano.

Il cardo mariano neutralizza l’eccesso  di grassi e zuccheri assunti d’estate
Il Silybum marianum è una miniera di silimarina, un vero “farmaco” in tutti i casi di affaticamento epatico: la sua azione antiossidante favorisce la rigenerazione del fegato e lo smaltimento delle tossine più aggressive. È l’ideale se in ferie hai esagerato con grassi e alcolici e al rientro accusi disturbi digestivi. Per 10 giorni, prendi 20 gocce di tintura madre di cardo mariano 3 volte al giorno, prima dei pasti. Nei disturbi cronici del fegato, meglio evitare la tintura alcolica e sostituirla con l’estratto secco o con una tazza di decotto, da prendere dopo i pasti:fai bollire 10 g di cardo mariano (pianta intera) in 200 g d’acqua per 10 minuti. Filtra e bevi subito.

Avens, il cereale che riduce stress e colesterolo
L’avena è nota da secoli per le sue virtù tonificanti; contiene proteine, magnesio e acidi grassi insaturi, tra i quali spicca l’acido gammalinoleico, che aiuta il fegato (e il sangue) a liberarsi dall’eccesso di grassi e colesterolo introdotti con la dieta estiva. L’avena si trova in chicchi e in fiocchi nei negozi di cibi bio, e va aggiunta a minestre e passati. Provala anche sotto forma di latte, bevendone un bicchiere tiepido la sera: migliori il sonno, aiuti il fegato a depurarsi durante la notte e ti garantisci un’efficace evacuazione mattutina.

Il carciofo scioglie i blocchi digestivi e dissolve acidità e pesantezza diffusa
L’estratto di Cynara scolymus (il carciofo) è il rimedio da preferire quando accusi i sintomi caratteristici di un ingorgo epatico-biliare: leggera nausea, flatulenza, dolori addominali (soprattutto lontano dai pasti) e una sensazione di pesantezza diffusa, come se l’organismo non riuscisse più a recuperare le energie necessarie per svolgere le sue normali attività. Oltre a inserire i primi carciofi autunnali (in pinzimonio o cotti al vapore) nella dieta di settembre, prendi la pianta in tintura madre (30-40 gocce al dì 15 minuti prima dei pasti) oppure, se hai il fegato particolarmente delicato, scegli l’estratto secco, che è privo di alcol: ne basta una capsula al giorno la mattina a colazione. La cura dura 10 giorni.

Arance e meloni, insolita coppia…arancione!
Questi fruttoi colorati sono un’ottima fonte di inositolo, la vitamina che ripara le cellule epatiche. Gustali insieme in macedonia.

 

riza

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