Calcio

Calcio. Blatter mette ancora “FIFA” a tutti

blatterLo svizzero è stato eletto per la quinta volta consecutiva presidente della FIFA, l’organizzazione che comanda sul calcio mondiale, nonostante gli arresti, le polemiche e il clamoroso scandalo sulla corruzione dei suoi vertici scoppiato in questi ultimi giorni.

Roma, 29 maggio – E’ bastata una votazione per rieleggere Sepp Blatter Presidente della FIFA per la quinta volta consecutiva. Un ruolo che ricopre dal 1998 e dal quale non è stato scalzato neppure dopo tutto quello che è successo in questi ultimi giorni in seguito all’indagine dell’FBI.

Con una sola votazione (nella quale ha ottenuto 60 voti in più dello sfidante) Blatter ha battuto il principe Ali Bin Al Hussein e si è tenuto lo scettro del potere calcistico, perché quest’ultimo si è ritirato anzitempo dal ballottaggio successivo.

Evidentemente Sepp Blatter ha ancora saldamente in mano le leve del potere e mette ancora FIFA a tutti.

È proprio vero che al peggio non c’è mai fine e che il calcio ormai è solo un’industria utile a produrre reddito, potere e gloria per i potenti che lo comandano e illusioni per le folle che lo seguono con quella passione che avevano da bambini e della quale, fondamentalmente, a chi comanda non frega proprio niente.

Nel suo discorso pre-votazione Blatter, che resterà in carica fino al 2019, si era appellato al “non essere indagato” e addirittura all’aver contribuito a “scovare il marcio del calcio”. E pensare che anche se non coinvolto direttamente nello scandalo, almeno 4 suoi stretti collaboratori sono stati incriminati dall’Fbi per aver infangato la credibilità del calcio negli ultimi 20, tra giri di tangenti e favori ben retribuiti.

È chiaro che c’è curiosità nel sapere chi sono le 133 persone che hanno rivotato per Blatter, come si è comportata l’Italia e le altre federazioni europee che Platini aveva invitato a votargli contro.

Ma tutto passa in secondo piano di fronte alla conferma dell’uomo che ha trasformato il gioco più bello del mondo in quello più redditizio. E pazienza se a tanti tifosi e appassionati come noi questo calcio di oggi, con i suoi mondiali in Qatar d’inverno, i campionati mastodontici e inutili a 20 squadre, le maglie con i nomi sopra e senza più i numeri dalla 1 alla 11 che esistevano nell’epoca romantica del pallone e le Tv sempre più invadenti, non piace più.

Sai a loro che lo comandano cosa gliene importa!

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