Cronaca

Nella villa di un avvocato, recuperato un immenso tesoro di opere d’arte e reperti archeologici

Il 60enne avvocato è stato denunciato per “ricettazione continuata”

Roma, 25 novembre  – Nel corso di complesse e laboriose indagini su furti di  quadri, libri sacri, crocefissi, arazzi  antichi nonchè di  reperti archeologici  svolte dai Carabinieri della Stazione di Roma-Monte Mario, comandata dal luogotenente Ciro Perna, gli elementi raccolti sul ricettatore, si convogliavano tutti su un 60enne avvocato civilista romano, residente nel quartiere di Grottarossa.

Ottenuta l’autorizzazione, gli investigatori dell’Arma effettuavano la perquisizione domiciliare nell’abitazione del professionista.

I Carabinieri restavano sorpresi per la quantità di oggetti di valore inestimabile rinvenuti e risalenti ad un arco temporale che va dal periodo etrusco a quello barocco.

Sono stati così sequestrati lastre di marmo d’epoca presumibilmente romana, dipinti murali, quadri, libri sacri, crocefissi, arazzi, statue e parti di esse, nonché materiali sottratti da scavi archeologici e da cimiteri (monumenti sacri o funerari), trafugati da diverse Regioni d’Italia (Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Toscana).

Recuperati anche, fra l’altro, vasellame, ceramiche, marmi, terracotta, tappi di anfora, lucerne, elementi da telaio, ecc.,  datati tra il VII secolo a.C. e l’età post-antica.

In particolare,  alcuni reperti  sono costituiti da monete in bronzo e rame di età Medioevale e Moderna dal VI° sec. d.C. al XX sec. d.C.; monete di età Romana Repubblicana e Imperiale in bronzo e argento dal III sec. a.C al IV sec. d.C.; n. 108 elementi diversi in bronzo, piombo di epoca Antica e Moderna fra cui sono riconoscibili anelli da dito, elementi circolari, chiodi, campanellini, borchie e frammenti di probabile decorazione non riconoscibili; 2 sigilli in bronzo del XIII° d.C. – XIV° sec. d.C.; elementi in pasta vitria relativi a pedine da gioco, un castone di anello e un pendente di collana di età antica; elementi in piombo tra cui sono riconoscibili grappe a coda di rondine e sigilli per contenitori di probabile età antica; una punta di lancia in ferro di probabile età antica che presenta tracce di consolidamento moderno; frammento di piede sinistro di una statua in bronzo di età antica.

Nel corso della perquisizione, i Carabinieri rinvenivano anche alcuni ritagli di articoli di stampa corredati di  fotografie di oggetti, con didascalie dell’epoca in cui erano stati rubati.

Il materiale, d’interesse storico, artistico, religioso, culturale e archeologico, risulta asportato nel corso di anni di razzie in molteplici siti archeologici, musei, cimiteri e chiese del Paese  tanto che, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha dovuto nominare un gruppo di consulenti tecnici, con diverse specializzazioni,  al fine di meglio determinare le opere e ricostruire la loro storia.

Utilizzando la capillare presenza dell’Arma nel territorio nazionale, i Carabinieri del luogotenente Perna sono così riusciti a risalire, finora, a ben 24 furti. Parroci, direttori di musei, responsabili di cimiteri e sovrintendenti di scavi archeologici, dopo una ricognizione, hanno infatti riconosciuto i reperti recuperati, accorgendosi in alcuni casi dell’effettiva mancanza solamente dopo essere stati convocati.

L’avvocato, anche in considerazione della documentazione sequestrata a riprova della responsabilità oggettiva ed inconfutabile, è stato denunciato in stato di libertà, per il reato di “ricettazione continuata”.

 

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