Scienza

DESTINAZIONE HOMO SAPIENS – SMARRITA SIN DALL’INIZIO, POSSIBILITÀ DI RITROVARLA

In occasione delle manifestazioni del  “MAGGIO UNIACENSE” – XIV EDIZIONE il MOVIMENTO GAETANO SALVEMINI propone nel relativo programma , un dibattito sul tema destinazione homo sapiens  – smarrita sin dall’inizio, possibilità di ritrovarla che avrà luogo a Roma, giovedì 19 maggio, ore 17 presso la sala in  Piazza Sole, 12, pian terreno (Torrino),
psicologia

Un sant’uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese :Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno. Dio condusse il sant’uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise di guardare all’interno. C’era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant’uomo sentì l’acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato. Avevano tutti l’aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’, ma poiché il manico del cucchiaio era piu’ lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca. Il sant’uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”. Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l’aprì. La scena che l’uomo vide era identica alla precedente. C’era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l’acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo. Il sant’uomo disse a Dio : Non capisco! E’ semplice, – rispose Dio, – essi hanno imparato che il manico del cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sé stessi…. ma permette di nutrire il proprio vicino. Perciò hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri  Quelli dell’altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi. Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura…La differenza la portiamo dentro di noi!!!
Mi permetto di aggiungere. “Sulla terra c’é abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per soddisfare l’ingordigia di pochi. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.Mahatma Gandhi.
 Premesso che  da un attento esame della nostra storia risulta  irrealistico considerare sapiens l’uomo, pur  riconoscendogli che ancora  lo è potenzialmente, il messaggio autentico di questa storiella, come tanti altri messaggi con  intenti valoriali (etici), per essere recepito nel senso atteso da chi l’ha congegnata, dovrebbe trovare destinatari che abbiano ben precisi presupposti: di ordine neuro-strutturale, neuro-umorale, psico-affettivo e relazionale.
            Altrimenti è come voler insegnare a parlare con un linguaggio articolato come il nostro  creature che ci precedono nella scala  zoologica,  le quali non hanno né l’apparato fonatorio e neanche  nel cervello le apposite strutture (centri del linguaggio).
            Intanto si rileva che una delle condizioni favorenti tale ricezione consiste nel superamento della posizione infantile, ossia dell’età quando  l’altro non esiste ancora. A tal fine occorreranno adeguate prestazioni educative delle potenzialità evolutive della persona, ossia pedagogiche secondo l’autentico significato di questi termini. Per inciso si ricorda che l’età anagrafica non coincide necessariamente con quella  psico-emotiva. Il rapporto di ciascun cucciolo, quello d’uomo compreso, per motivi di sopravvivenza,  è strumentale con chi l’accudisce, l’altro esiste soltanto in funzione della soddisfazione dei propri bisogni.
            Ed è l’incidenza, che pare sia molto frequente e diffusa, di tratti di carattere come questo appena menzionato, unitamente a quello della dipendenza e della tendenza alle formazioni di gruppi antinomici  (tribali) che inducono a ritenere che la collettività umana sia ancora “fissata” alla fase orale e non abbia congenialmente usufruito di “fattori e condizioni di crescita eco-psico-sociali.    
.        L’argomento dell’altruismo era stato affrontato a livello  scientifico, etologico dalla Scuola di MacLean: erano state individuate delle significative connessioni tra il .livello di organizzazione cerebrale comune con altri mammiferi e  strutture  più evolute al massimo  nella nostra specie. Più di recente sono stati scoperti altri componenti strutturali, tra cui i cosiddetti neuroni specchio o dell’empatia e umorali, quale l’ossitocina grazie alla quale si ha  l’attachement..
            Senza i presupposti di ciò che la ricerca eco-psico-sociale indica come strutture e umori umanizzanti del nostro cervello, la suddetta storiella  farebbe la fine di tanti altri messaggi, cioè rischierebbe di essere recepita furbescamente in senso opportunistico, come espediente per soddisfare bisogni impellenti, quali quello del cibo ecc.
            Un’ulteriore idea circa la mancata retta via destinazione Homo sapiens la potremo avere confrontando le condizioni e  i fattori  necessari per un’armonica evoluzione della personalità con quelli che di solito vengono amministrati  con i correnti metodi ritenuti educativi.
            Tra le pregiudiziali che ostacolano un’appropriata educazione dei soggetti in età evolutiva vi sono:
–         A) il contesto ambientale (ecosistema familiare e scolastico) – tutt’altro che rispondenti alle esigenze educative, formative, accretive di  buona parte dei nostri appartamenti e di tante aule scolastiche
–         B)–  i quasi  immancabili problemi  dagli educatori acquisiti durante i primi abni di vita che, tra l’altro, rischiano di indurli coattivamente a ribaltare quanto subito sugli educandi.
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            Dal momento che non è possibile esplicitare sufficientemente in un articolo dal tema complesso, i singoli concetti e che l’articolo verrà pubblicato in due tempi, si anticipano le voci che si consiglia di consultare, tramite motori di ricerca, su internet:
 fattori e condizioni di crescita eco-psico-sociale / attivazione tempestiva del sistema endorfinico (ormoni del piacere e della salute) / imprinting e attachment / valenze relazionali / strutture e umori umanizzanti / processo di individuazione secondo Jung) / Psicologia dell’essere – “Piramide dei bisogni (Maslow) / organismi inquinati e in tensione, fenomeni di overloading / Cervello uno e trino (Paul MacLean) / nemico interno / coazione a ripetere, tendenza coatta a ribaltare su altri soggetti quanto subito durante la propria infanzia / gestione per delega (tramite un alter ego) / fenomeni  di gruppo (trans-personali) /  copione familiare e paziente designato /  capricci come messaggi / selezione culturale / bulqa psicologico (socio-culturale) /  il ludico come  veicolo di messaggi didattici ed etici,attività ludiche autogestite / “Il bullismo non è una malattia” – scolaresca come gruppo di lavoro
            N..b. Si consiglia anche almeno i seguenti libri: sul versante positivo: Genitori efficaci – educare figli responsabili (Thomas Gordon) Ed. La Meridiana ; sul versante negativo, per rendersi conto delle disastrose conseguenza di metodi sedicenti educativi , ma eccessivamente  autoritari e miranti all’ubbidienza assoluta: La famiglia che uccide (Morton Shatzman) Ed. Feltrinelli.
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CONSIDERAZIONI SULLE “DECAPITAZIONI” DI ORGANIZZAZIONI CRIMINALI
            Dato il momento in cui i i mass media di tutto il mondo e, forse, buona parte della gente comune  si occupano della fine di Bin Laden, espongo alcuni punti in chiave della ricerca eco-psico-sociale
            Intanto sembra sussistere un parallelismo tra gli effetti deleteri che conseguono  in ambito pedagogico con quello diplomatico, nel senso che quando si imposta il rapporto  su un terreno di scontro, poi  sarà difficile, se non impossibile, recuperare un rapporto  soddisfacente per ambedue le parti.
            Inoltre, stando così le cose, mentre non si potrà fare a meno di  sacrificare le forze dell’ordine, i risultati  nella lotta contro le organizzazioni fuori legge piuttosto che  essere del tipo  che si avrebbe tagliando la testa a un mostro (la si chiami piovra o altro), in effetti,  rendono l’impressione che si abbia a che fare con  alberi rigogliosi profondamente radicati che rinvigoriscono sempre di più potandoli dei rami più maturi.  
           Ancora una volta emerge chiara l’importanza della prevenzione tempestiva, a livello pedagogico, giacché una volta che  errori pedagogici avranno generato la tendenza coatta a ribaltare la situazione di inferiorità subita sin dai primi tempi di vita, la  rabbiosa volontà di  scaricare le tensioni violente accumulate (certi metodi sedicenti educativi sono del tipo di quelli adottati dai domatori di circo e perfino di quelli dell’ addestramento dei pitbul), si daranno luogo  all’indomabile  voglia di potere, la conseguente ostinata tendenza, a qualsiasi costo, a non darla per vinta, all’insaziabile sete di  denaro, di  vantaggi, a cinismo e a crudeltà e il recupero di qualità autenticamente umane sarà sempre più difficile.
            Insomma il braccio di ferro per imporre la propria posizione, le proprie verità, rischia di  dar luogo a due tipi di effetti, ambedue negativi: o si ha una ribellione permanente, oppure, se si riesce ad avere  quello desiderato, cioè simile a quello che ottiene il domatore di circo, ossia l’ubbidienza cieca, assoluta, sottomessa.  Nel caso dei rapporti  diplomatici si dovrà stare sempre in guardia come se pendesse sul capo proprio e dei cittadini una spada di Damocle e, per quanto riguarda gli educandi, si avrà una mancata crescita, uno stato di dipendenza presupposto per  la tendenza a ricercare  tutta una serie di rapporti di dipendenza, cioè un risultato analogo a quello dell’iperprotezionismo  ad opera di madri chioccia.
            Il sistema nervoso e in particolare  il cervello è congegnato in modo da rigettare tutto ciò che viene imposto. Sarà per questo che madre natura, a un certo punto dell’evoluzione, allorché non è riuscita a inserire ulteriori informazioni nel genoma, s’é inventata il ludico?             
                                                                                                                     
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