Politica

Terrorismo: è ancora dormiente? Balzerani lo commemora

“Il secolo d’Italia”..lunedì 30 marzo.. “”Fucili alzati” e “resa dei conti”: l’ex Br Balzerani infiamma gli animi ricordando i compagni morti”” di Federica Parbuoni

Roma, 2 aprile 2020 – “”Una data e un cuore rosso. Un nome e un cuore rosso. A 40 anni di distanza dal blitz dei Carabinieri in via Fracchia, a Genova (grazie alle informazioni fornite da Patrizio Peci, arrestato nel febbraio 1980 a Torino, i Carabinieri del Generale dalla Chiesa poterono individuare l’importante base nda) l’ex Br Barbara Balzerani ha voluto ricordare così i compagni che persero la vita in quella occasione. Suscitando nei suoi follower centinaia di like e decine di commenti di applauso, incitamento ed esaltazione del terrorismo. Tanto che la Digos ha deciso di aprire un’indagine su possibili avvicinamento degli ambienti anarchici agli ex Br.
Il 28 marzo, giorno del blitz avvenuto nel 1980 in cui morirono i Br Riccardo Dura, Lorenzo Betassa, Piero Panciarelli e Annamaria Ludmann, Balzerani ha postato la data, con cuore a corredo: 380 like, 21 condivisioni, 66 commenti. Non risultano critiche. In compenso abbondano pugni chiusi, cuori rossi e frasi come “sono passati 40 anni e noi non dimentichiamo… Non dimentichiamo mandanti ed esecutori della strage di stato! Onore ai compagni combattenti!“. O veri e propri avvertimenti come “mai dimenticare, bisogna conservare questa memoria nell’eventualità di una resa dei conti” e “alzare in alto i pugni e i fucili“.
Il giorno dopo Balzerani, non nuova a uscite infelici, reitera. E posta la lapide di Riccardo Dura e scrive: “fiori freschi e memoria viva”, con il cuore. Stavolta i like sono stati oltre 450, le condivisioni 32, i commenti 24. Anche in questo caso, molti pugni chiusi, diversi cuori, qualche fiore e anche una richiesta di sapere dove sia sepolto il “comandante Roberto”… Di per sé, reazioni di questo genere potrebbero essere derubricate a manifestazioni da “leoni (o esaltati) da tastiera”. Ma Genova è stata negli ultimi tempi teatro di diversi episodi preoccupanti, che spiegherebbero la decisione della Digos di andare più a fondo per capire se qualcosa si stia muovendo – e saldando – in quel sottobosco di cui i social potrebbero essere cartina di tornasole. Qualcuno di questi episodi è stato ricordato dall’agenzia Ansa, nel lancio in cui ha riferito dei post di Balzerani. Si va dalle scritte inneggianti alle Br comparse in città, anche in occasione della visita di Mattarella dello scorso anno, all’incendio appiccato a luglio in via Brigate partigiane, nel quale è stata danneggiata un’auto dell’Eni. Episodi che sono poi risultati essere legati tra loro, quando le Forze dell’Ordine hanno denunciato due anarchici considerati autori sia dell’incendio sia di alcune scritte pro brigatisti””.Sin qui l’articolo del quotidiano…

Ora, doverose considerazioni sull’argomento, che incombe proprio in questi tempi di timori e giustificate motivate paure… soprattutto in ordine a quanto sta accadendo nel campo del sociale… Si, l’ipotesi di una rinascita del terrorismo, mai svanito, esiste…

Sappiamo, come abbiamo scritto in passato su questa testata, che non servono rivendicazioni ufficiali per individuare la pista da seguire nelle indagini, anche perché azioni eversive si sono verificate o tentate in passato senza che ne arrivassero; altre volte, invece, sono state vergate con le bombolette spray, come l’incendio di alcuni cavi elettrici dell’Alta velocità nella zona di Bologna, l’8 novembre 2015. «Sabotiamo un mondo di razzisti e di frontiere», scrissero con la vernice nelle prime ore di una domenica in cui nel capoluogo emiliano era previsto un comizio del leader leghista Matteo Salvini… Alla vigilia di Natale 2014, altre fiamme bruciarono alcuni cavi dell’Alta velocità nel bolognese, e l’allora Ministro dei Trasporti parlò di «terrorismo No Tav»…; poi la bomba che a Capodanno 2017 fu piazzata davanti a una libreria legata ai neofascisti di CasaPound, a Firenze, che ferì gravemente un artificiere della Polizia di Stato…

Ricordiamo ancora ciò che “Il Fatto Quotidiano”, sabato 5 gennaio 2018, a pag.17, scrisse: “”Antagonisti in lotta per la casa, occupazioni, nuove leve e vecchi arnesi della lotta armata anni ’70. Per il Viminale l’allerta è altissima…Case e migranti, diritto all’abitare e lotta contro le nuove politiche sull’immigrazione di stampo salviniano… Quella lotta fu ribattezzata “I Cieli bruciano”.. Programma anarchico di nuovo attuale.. Battaglie da trincea ardita.. A Milano più che in altri luoghi d’Italia.. Reti e contatti, temi condivisi, una base dura che ora contamina anche quella dell’ autonomia diffusa, i centri sociali per capirci, spinti sotto l’ombrello anarchico da cattivi maestri, legati alle ultime esperienze della lotta armata, e da condizioni sociali critiche e criticabili… La galassia è vasta e ritenuta temibile dagli esperti dell’Intelligence nazionale…””

Per capire meglio, bisogna tornare all’alba del 13 dicembre 2017, quando i Carabinieri di Milano hanno dato esecuzione a 9 ordinanze di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di case popolari. Nessuna ipotesi di lucro, ma un tentativo di raccogliere consenso. La realtà antagonista finisce nel mirino. Gli indagati respingono le accuse. Durante la conferenza stampa (“io procuratore di turno”, così sarà bollato l’autorevole PM dott. Alberto Nobili in un post su “Radiocane”, con un lapsus accolto con favore dagli antagonisti) si parla di “Comitato di liberazione”; di intercettazioni e di una rete anarchica ben precisa…

Vengono così evidenziati i rapporti tra i membri del Comitato del Giambellino, e antagonisti di via Gola nella zona dei Navigli. Da qui, il primo maggio 2015, partì il blocco nero che poi devastò la città. Altri contatti di rilievo ci furono con gli animatori dell’ex Hotel occupato di via Ruggero Settimo. Qui, prima e dopo gli scontri del 2015, trovò ospitalità un gruppo di anarchici greci. Figure di riferimento Valerio Ferrandi, figlio di Mario, ex Prima Linea, poi pentito… ed anche il figlio di Claudio Latino, ex membro delle nuove BR per il partito comunista politico militare… Negli alert di quelle settimane a Milano, fu citata Villa Vegan, centrale anarchica, dove venne presentato il secondo numero del giornale clandestino “Vetriolo”. Al suo interno, un’intervista ad Alfredo Cospito, appartenente alla Fai (Federazione anarchica informale; un insieme di cellule eversive nda) e responsabile della gambizzazione di Roberto Adinolfi, ex Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare, avvenuta a Genova il 7 maggio 2012…

Bene, ora un passo indietro, e approfondiamo la materia terrorismo, per tentare di meglio capire.. L’obiettivo degli anarchici è stato quello di colpire le istituzioni… Questa la linea della Fai quando usavano bombe facendole esplodere a stretto giro di tempo l’una dall’altra. La prima bomba attirava le Forze dell’Ordine; la seconda seminava terrore e sangue. Furono due gli attentati orditi in questo modo: nel 2006 presso la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano (Cuneo); nel 2007 in un’isola pedonale nel quartiere Crocetta di Torino. A partire dal 2003 la FAI ha rivendicato una cinquantina di azioni. Ci sono stati i pacchi-bomba ai politici (Romano Prodi, Sergio Chiamparino, Sergio Cofferati), alla Questura di Lecce, alla sede dei Carabinieri del Ris a Parma, alla Polizia Municipale di Torino, a giornalisti, a Equitalia, ad alcune aziende private.

Tra i tanti attentati, tocca il cuore di noi Veterani quel che accadde al validissimo Luogotenente Stefano Sindona, Comandante della Stazione Carabinieri di Roma Viale Libia, da me ben conosciuto, che il 4 novembre del 2003 fu vittima della potente esplosione di un “pacco-bomba” inviato alla Caserma. Durante la testimonianza, resa davanti alla 1^ sezione della Corte d’Assise, il Maresciallo Sindona, ancora convalescente per le gravissime ferite riportate in entrambe le mani con l’amputazione di alcune dita e falangi, dapprima ripercorse le attività di controllo effettuate nei confronti dei centri sociali anarchici nei mesi antecedenti e, successivamente, ricostruito le fasi della deflagrazione che lo aveva investito. I Carabinieri del Ros, a seguito di complesse indagini, il 27 luglio del 2004 arrestarono l’anarchico Marco Ferruzzi, ritenuto responsabile dell’invio dell’ordigno…

Dobbiamo dire, concludendo, che c’è un vizio atavico nella nostra bella Italia, quello delle facili amnesie, con tendenza alla rimozione di ciò che è accaduto, persino quando si tratta di fenomeni drammatici che hanno sconvolto l’Italia come il terrorismo storico. Negli anni Settanta, le prime violenze furono decisamente favorite da un clima di indifferenza, disattenzione, sottovalutazione, se non indulgenza e contiguità. Si faceva riferimento ai “compagni che sbagliano”, alle teorizzazioni assurde “Né con lo Stato né con le BR” e altro…

Senza alcuna pretesa di stabilire delle analogie, va detto che sarebbe di nuovo sbagliato sottovalutare o registrare con indifferenza ciò che sta accadendo. Ogni volta che, a distanza di qualche anno, si verifica un grave fatto, ecco Politica, media, analisti da scrivania a sorprendersi; si è, ogni volta.. all’alba del Mondo…, per cui si scrive, si scrive e si parla, si conciona, si disserta a dismisura…

Sì, questa la storia infinita della tragica eterna pagina del terrorismo! Cosa fare?
Certamente l’attenzione va tenuta costantemente alta da parte di tutti, in quanto è inimmaginabile che dopo la disarticolazione del terrorismo rosso e nero nei primi anni ’80, con eccezionali successi di Magistratura, Servizi allora oltremodo efficienti, e Polizie davvero specializzate, taluni personaggi ben noti ma ai margini delle organizzazioni rivoluzionarie e non scalfiti dalle molteplici inchieste, non siano stati incisivamente monitorati nei decenni successivi! E questo imperativo di vigilanza riguarda in primis la Politica e tutte le Istituzioni, non escludendo la gente comune, perché la crisi economica diverrà presto insostenibile per le motivazioni che conosciamo, per cui la saldatura dei gruppi terroristici esistenti “dormienti”, con frange anarchiche anche internazionali, è senz’altro possibile… con occulte indicibili intese…
Necessita quindi una presa di coscienza generale che riguarda anche l’oscuro pianeta Mafia, la cui lotta va potenziata oltre misura.

Questo aspetto è molto importante e va attenzionato da chi di dovere, ma anche dai Cittadini!

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