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Una gita a … Morimondo e la sua Abbazia

gita a abbazia morimondoL’atmosfera del “Nome della Rosa” rivive nell’Abbazia cistercense più importante della provincia di Milano.

Roma, 14 novembre 2017 – Quando i monaci cistercensi scesero dalla Francia in Italia cominciarono a costruire anche da noi le loro splendide abbazie.

Una di queste è quella di Morimondo, sorella italiana della stessa che era stata costruita in Francia nella località di Morimonde.

Per localizzarla vi diciamo subito che siamo nella provincia di Milano, ad una mezzora di macchina da quest’ultima, al confine con la provincia di Pavia. Zona che in autunno e in inverno è fatta anche di bruma invernale e nebbioline basse. Condizioni atmosferiche che danno al complesso l’atmosfera che ci fece vivere tanti anni fa quel celebre film “Il Nome della Rosa” tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco. E quando entri nella chiesa di Morimondo ti senti ripiombare in quel Medioevo che Eco descrisse così bene nelle sue pagine più famose.

Mattoncini rossi tipici della zona, romanico che si mescola con un accenno dello stile gotico che stava arrivando (l’abbazia è stata costruita nel 1182), le dipendenze di quest’ultima che oggi sono destinate ad hotel (ottimi e accoglienti), ristoranti e una birrificio artigianale. Come era poi nel Medioevo, quando intorno alle abbazie nascevano le stesse attività, destinate ai pellegrini e ai viandanti. Se ci andate in questo periodo, poi, troverete anche i tipici mercatini natalizi che, a giorni, abbelliranno ulteriormente lo stesso luogo abbaziale e il paese omonimo.

La zona, poi, è già ricca di cascine sparse nelle campagne intorno, tra le quali si può fare un percorso di trekking-gastronomico lungo sedici chilometri tra andata e ritorno. E le fontanelle d’acqua spontanee che nascono da un terreno che, quando arrivarono i cistercensi francesi, era acquitrinio e palude e che loro bonificarono per ricavarne dei campi coltivabili.

Insomma, un luogo dell’anima, dello spirito, ma anche del corpo, che qui trova i piaceri del contatto con la natura, con il benessere del vivere in un luogo che sembra fuori dal tempo e del mangiare bene e bere meglio.

Un luogo bello e suggestivo che, anche per questo, in anni recenti è stato più volte usato come set per produzioni cinematografiche o televisive come ad esempio il film “Papà dice messa” del 1996, il “Cado dalle nubi” di Checco Zalone del 2009 e la serie televisiva “Benedetti dal Signore” del 2004.

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