Politica

Turchia – La pacchia dei migranti per mungere l’Europa, di cui ancora non fa parte. Poi cosa chiederà?

bruxelles tavolataE minaccia: altrimenti nessun accordo! L’Austria risponde: Si vedrà in futuro!

Roma, 07 marzo ore 17:54NEWS – Mentre l’Italia ha solo preso schiaffi dall’Europa per la vicenda dei clandestini che l’hanno ormai occupata, la Turchia, che ancora non fa parte dell’Unione Europea, gli schiaffi li da.

Così, nella riunione dei 28,    il premier turco Ahmet Davutoglu cambia le carte in tavola modificando gli accordi presi con il il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, avanzando ulteriori richieste politiche ed economiche, che non erano l’oggetto dell’incontro.

Al suo arrivo al summit, Davutoglu  ha detto: “Questo è il secondo vertice Ue-Turchia in tre mesi. Questo dimostra quanto è indispensabile la Turchia per l’Ue e l’Ue per la Turchia”, e poi “La Turchia è pronta a lavorare con l’Ue. La Turchia è pronta ad essere un membro dell’Ue, e spero che questo vertice, che non si focalizzerà solo sull’immigrazione irregolare ma anche sull’adesione della Turchia all’Ue, sia un successo ed un punto di svolta nelle nostre relazioni”.

Dopo i primi tre miliardi, ne chiede altri tre per ridurre il flusso dei migranti verso l’Europa. Ed ancora un accesso più veloce ai visti  Schengen per i cittadini turchi.  Ed ancor più, sbrigarsi ad aderire alla richiesta di accesso della Turchia all’Unione Europea.

Tradotto: sbrigatevi e non fatemi perdere tempo.

Unica voce a schiena dritta,  l’Austria.  Il suo Cancelliere Werner Faymann, all’arrivo a Bruxelles per il vertice Ue-Turchia sui migranti, ha detto: “Sono favorevole a dire parole chiare: chiuderemo tutte le rotte, anche quella Balcanica”. “I trafficanti non devono avere alcuna opportunità”, ha aggiunto Faymann. Per molti è stato finora troppo semplice “lasciar passare le persone”. Vienna resta ferma contro la politica del lasciar passare: “Più chiaramente saremo contro, tanto meglio”, ha ribadito il cancelliere. Gli accordi con la Turchia sono una buona cosa, ma “se reggeranno lo si vedrà in futuro”.

Altro che l’italietta, sempre in ginocchio a dire “buana badrone”, per timore di fare la fine di Berlusconi…

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