
Accanto a te, mamma
Il cielo è immobile, così terso,
 tra bolle di sapone 
 che volano nell’aria
 come palloncini colorati.
 Con un sorriso ora ricordo 
 me bambina,
 i miei occhi felici,
 mentre insieme alle tue mani
 cercavano di raggiungere
 quelle sfere trasparenti 
 che volavano lontano, 
 tra i tuoi soffi
 che creavano altre mille bolle,
 per avere i miei sorrisi.
 E sento ancora la tua tenerezza,
 rivedo i nostri giochi 
 tra il verde
 di un prato rigoglioso,
 mentre dagli alberi giungevano
 a carezzarci le orecchie
 i canti degli usignoli.
 Rivedo quei tuoi gesti,
 i dolci moniti,
 tra le mie corse
 e i miei affrettati passi nel parco,
 accanto a te, mamma. 
 Rivedo la tua figura,
 i tuoi occhi scuri come il profondo
 stupirsi alle mie curiose 
 egocentriche domande,
 ripenso agli afflati delle nostre parole.
 Ricordo le tue favole
 tra le notti e le albe,
 la nostra nostalgia, mentre a riva
 tra i suoi riflessi indifesi
 si curvava il cobalto sorriso del mare.
 Mi sono impressi i tuoi gesti,
 il tuo profumo, anche adesso,
 in questo ricordo ad occhi aperti
 che non mi appartiene più,
 perché sfuma nel miraggio.
 E manca sempre il fiato
 alla bocca del mio cuore triste,
 che non ha più lacrime da versare
 al ricordo luminoso di te.
 Risento le tenere carezze
 dell’infinito tuo amore
 divenire silenti singhiozzi,
 lacrime, un dolore nel mio petto
 lacerato dal fragore di un urlo
 muto e disperato.
 Non chiedo, non posso
 e non potrò avere altro
 se non il tuo vivo ricordo,
 che regna dentro me per sempre.
 Silenzioso dolore singhiozza 
 inerte nella mia gola:
 quel mio tempo con te
 ora è una nave alla deriva,
 mute pene prive di speranza.
 E resto sempre vigile
 con il pensiero su di te,
 su quei momenti felici
 che nessuna preghiera
 mi potrà mai più restituire.
GabriellaTomasino@DirittiRiservati
