Incendio sulla nave cargo Morning Midas con 3.159 auto: paura per le batterie delle elettriche
Crescenti preoccupazioni nel trasporto marittimo dopo l’incendio sulla nave cargo Morning Midas con 3.159 auto

Un grave incendio ha colpito la nave cargo Morning Midas la sera di mercoledì 4 giugno 2025, a circa 300 miglia dalle coste dell’Alaska, nell’Oceano Pacifico: trasportava 3.159 auto. L’incidente, scaturito nella stiva di carico, ha richiesto l’intervento immediato della Guardia Costiera degli Stati Uniti, allertata da una richiesta di soccorso. La nave, che batte bandiera liberiana ma è gestita dalla Zodiac Maritime, era partita dal porto cinese di Yantai e si dirigeva verso il porto messicano di Lazaro Cardenas.
Batterie auto a rischio: incendio sulla nave cargo Morning Midas
Su 3.159 veicoli, una parte significativa dei quali era costituita da auto elettriche e ibride: 65 veicoli a batteria (BEV) e 681 veicoli ibridi (specificato come “ibridi parziali”, presumibilmente non plug-in). Sebbene le cause esatte dell’incendio siano ancora sotto investigazione, le prime informazioni raccolte dalla Zodiac indicano che il fumo è stato avvistato per la prima volta sul ponte che ospitava i veicoli elettrici, un dettaglio che solleva interrogativi sulla possibile origine del rogo.
Una delle principali fonti di preoccupazione, spesso al centro del dibattito, è legata al trasporto delle batterie delle auto elettriche. Sebbene numerose ricerche abbiano escluso una maggiore pericolosità intrinseca dei veicoli elettrici a batteria (BEV) rispetto alle vetture endotermiche in termini di probabilità di incendio, il problema cruciale risiede nella difficoltà di estinguere le fiamme una volta che un pacco batteria prende fuoco. La natura chimica delle batterie e l’elevata energia immagazzinata rendono gli incendi particolarmente persistenti e complessi da gestire, richiedendo protocolli e attrezzature specifiche che spesso non sono adeguate su tutte le navi cargo.
Tutti salvi per fortuna
Fortunatamente, tutti i 22 membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo. Hanno abbandonato il mercantile su una scialuppa di salvataggio e sono stati assistiti dalla Cosco Hellas, una delle tre navi che si trovavano nelle vicinanze dell’area dell’incendio.
Attualmente, la Morning Midas è alla deriva. La Guardia Costiera e l’operatore marittimo hanno avviato le operazioni necessarie per il recupero del mercantile. La priorità è evitare un disastro ambientale di vasta portata, considerando che la nave trasporta circa 350 tonnellate di gas combustibile e ben 1.530 tonnellate di olio a bassissimo tenore di zolfo (VLSFO) nei suoi serbatoi, il cui riversamento in mare avrebbe conseguenze ecologiche devastanti.
Allarmante incidenti nel trasporto marittimo
L’incendio della Morning Midas si inserisce in una serie preoccupante di incidenti che hanno coinvolto navi cargo adibite al trasporto di veicoli (note come navi Ro-Ro, dall’acronimo “roll-on/roll-off”). Questo non è un evento isolato, ma l’ennesimo campanello d’allarme per l’industria marittima.
Tra i precedenti più noti si ricordano:
- Fremantle Highway: Un incendio che ha attirato l’attenzione mediatica due anni fa al largo delle coste olandesi, dimostrando la vulnerabilità di queste imbarcazioni.
- Felicity Ace: Un disastro ancora più grave, con la nave affondata non lontano dalle isole Azzorre, portando con sé un carico di migliaia di veicoli di lusso tra cui Lamborghini, Bentley e Audi.
Questi eventi hanno intensificato i timori tra gli operatori marittimi e le compagnie di assicurazione. Secondo un’analisi di Allianz, lo scorso anno gli incidenti di questo tipo hanno raggiunto i massimi dell’ultimo decennio. La compagnia tedesca ha evidenziato come “il rischio rimanga significativo a causa delle dimensioni delle navi e delle complessità legate alle misure antincendio e al salvataggio”.
Questo incidente rafforza la necessità di approfondire la ricerca e lo sviluppo di nuove strategie di sicurezza e prevenzione incendi nel settore del trasporto marittimo, in particolare per le navi che movimentano carichi complessi come i veicoli, e in un’era in cui la transizione verso l’elettrico modifica le dinamiche di rischio.