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Gabriella Greison: la scienziata italiana che ha sfidato il sessismo

Greison rappresenta un esempio per le donne nelle discipline scientifiche. La sua presenza sui media e in prima linea nei dibattiti su scienza e parità di genere ha ispirato molte giovani a studiare STEM, abbattendo stereotipi radicati.

Per chi non la conoscesse, Gabriella Greison è una fisica nucleare, scrittrice e divulgatrice scientifica italiana, definita anche la “rockstar della fisica”. Laureata all’Università Statale di Milano, ha lavorato come ricercatrice all’École Polytechnique di Parigi prima di dedicarsi alla comunicazione scientifica. È autrice di numerosi libri, monologhi teatrali e programmi televisivi con cui porta la scienza fuori dai laboratori.

Il 23 luglio Gabriella Greison è finita al centro di una polemica per l’abito che indossava in un video girato all’aeroporto postato sulla sua pagina Instagram @greison.anatomy. Il contesto? Era appena stata madrina alla cerimonia di laurea dell’Università di Messina, dove aveva tenuto un discorso ispirazionale sul coraggio, il sapere e l’importanza delle donne nella scienza.

Gabriella Greison, fisico nucleare
Gabriella Greison al Teatro Antico di Taormina

Il video, del tutto innocuo, mostrava Greison in un abito da sera con una scollatura moderata. Tuttavia, alcuni utenti dei social hanno colto l’occasione per criticare non il contenuto scientifico del suo intervento, bensì il modo in cui era vestita.

La risposta di Gabriella Greison: “Non c’è un dress code per la dignità”

Greison ha replicato pubblicamente con un post che ha fatto il giro del web:

“Il mondo brucia… e a voi sconvolge una donna che parla di scienza con un bel décolleté?”

Ha poi proseguito in un’intervista:

“È assurdo che ancora oggi una donna debba giustificarsi per ciò che indossa, anche quando parla di fisica quantistica. Sono una scienziata, non un manichino. Il mio cervello non cambia in base al vestito.”

Con queste parole, Greison ha colpito nel segno: ha trasformato un attacco sessista in un’occasione di riflessione sul binomio tra apparenza e credibilità femminile, specie nei settori STEM.

L’indignazione sollevata da un semplice abito dimostra quanto le donne nella scienza siano ancora sottoposte a un doppio standard: devono essere competenti, ma anche sobrie; intelligenti, ma mai appariscenti. Se un uomo parlasse di fisica in t-shirt, verrebbe giudicato solo per ciò che dice. Una donna, invece, viene ancora giudicata prima per il suo aspetto.

Questa vicenda ha riaperto il dibattito sulle difficoltà che le donne affrontano quando entrano in ambiti dominati da una cultura maschile tradizionalista. Il messaggio di Gabriella Greison si è trasformato in un manifesto di libertà e autodeterminazione femminile.

L’impatto mediatico e il supporto ricevuto

Dopo la pubblicazione del video e la successiva risposta, Greison ha ricevuto il sostegno di giornali, colleghe e attivisti. Testate come La Repubblica, Il Corriere della Sera, Fanpage e HuffPost hanno raccontato la vicenda sottolineando l’importanza del suo gesto come atto politico.

Anche personalità pubbliche e influencer hanno condiviso il suo post, commentando:

“La scienza non ha un dress code. Il sessismo sì, ed è ora di cambiarlo.”

Il caso Greison è molto più di un episodio virale: è la dimostrazione di come una donna che non ha paura di mostrare il suo lavoro venga ancora percepita attraverso stereotipi visivi. La sua reazione è diventata virale, facendo emergere la necessità di ridefinire i codici sociali con cui giudichiamo chi ha autorità nel sapere.

Gabriella Greison non è solo una fisica, ma una voce potente nel panorama culturale italiano. La sua lotta è quella di tante: contro l’invisibilità, contro i pregiudizi, contro la marginalizzazione. E il suo messaggio è chiaro:

“La fisica parla di libertà. E io, da donna libera, voglio raccontarla senza dovermi giustificare per come mi vesto.”

Nel mondo di oggi – fatto di algoritmi, visibilità e hashtag – ciò che resta è la sostanza. E la Greison ce l’ha eccome. In un solo colpo è riuscita a far parlare chiunque di fisica quantistica, parità di genere e sessismo sistemico. Non è poco. È rivoluzione.

Valentina Mazara

“Autrice impavida, musicodipendente e fan del sussurro. Appassionata d'arte e devota alla vita. Multitasking. Cantante del lunedì, critico di sostanza.”
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