Cronaca

Nigeriano, più volte scarcerato, armato di due machete semina il terrore e ferisce il Capitano dei Carabinieri. Altri due militari contusi – VIDEO

Se avesse ucciso qualcuno, di chi era la responsabilità?

Jesi (AN) – Ieri sera, il 25enne nigeriano Precious Omobogbe,  dopo aver sfondato la vetrina di un’armeria, nel quartiere del Torrione, si è impossessato di almeno 6 machete e alcuni coltelli ed è uscito. Poi, facendo roteare due machete, ha iniziato a correre per  strada seminando il panico fra i passanti. Una donna, in transito, è stata sfiorata da una coltellata che fortunatamente non l’ha colpita e, terrorizzata, ha dato l’allarme al “112”

Immediato l’intervento  del Capitano Mauro Epifani, comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi e dei suoi uomini congiuntamente al personale della Polizia di Stato.

Precious Omobogbe è stato raggiunto e circondato dalle Forze dell’Ordine nei pressi del Torrione di Mezzogiorno ma, date le leggi volte a tutelare chi delinque, li ha tenuto in scacco roteando i machete al loro indirizzo quando questi tentavano di avvicinarsi a lui tanto che sono stati esplosi alcuni colpi di pistola a terra  per tenerlo a distanza. Una delle pallottole, di rimbalzo, lo attingeva di striscio alla gamba sinistra senza però impedirgli di continuare nel suo comportamento minaccioso tanto da  riuscire, correndo, a barricarsi nella chiesa di San Pietro.

Poichè il nigeriano era stato identificato dalle Forze dell’Ordine impegnate nella sua cattura, veniva rintracciata la madre e sul sagrato della Chiesa, il Capitano Epifani gli si è avvicinato con lei, per convincerlo ad arrendersi. Dopo una falsa accattivante resa,  Precious Omobogbe ha improvvisamente sferrato un fendente con un machete contro l’Ufficiale che riusciva a schivare parzialmente il colpo rimanendo ferito al fianco sinistro. Immediatamente altri due Carabinieri si lanciavano su di lui e, dopo una aspra colluttazione, riuscivano ad immobilizzarlo e trarlo in arresto ponendo fine ad oltre due ore di panico vissute dalla tranquilla cittadina.

Mentre veniva caricato sull’ambulanza, il nigeriano rivolgendosi ai giornalisti e fotografi, urlava “vieni che ti faccio vedere la sua testa “, riferendosi al Capitano.
Anche i Carabinieri  venivano accompagnati in ospedale, dove il Capitano veniva medicato e  giudicato guaribile in 7 giorni mentre per i due Carabinieri, per le contusioni riportate, la prognosi è di 7 e 8 giorni. Anche   Precious Omobogbe veniva medicato e dimesso, arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La redazione di www.attualita.it” esprime i suoi vivi apprezzamenti a tutte le Forze dell’Ordine impegnate a mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica di Jesi limitando i danni ai soli Carabinieri, ai quali formula gli auguri di pronta guarigione. Per dovere di cronaca, lo scrivente ha contattato telefonicamente il Capitano Mauro Epifani, che nonostante la ferita, era regolarmente in Ufficio,  chiaro esempio di attaccamento al dovere.

Precious Omobogbe, dall’inizio dell’anno risulta essere stato arrestato e scarcerato a Bologna, Pistoia, Fossato di Vico e, per ultimo, l’11 agosto quando aveva minacciato con un coltello   l’ex compagna e aggredito, mandandolo in ospedale,  un carabiniere.

Tali comportamenti, non dimostrano forse una seria pericolosità sociale? E se si, come mai un tale soggetto è ancora libero di circolare? Solo per fortuite circostanze a Jesi non c’è stato per la seconda volta un morto..

Di chi sarebbe stata la responsabilità, se non penale, almeno morale?

Forse è il caso che il legislatore riveda le leggi prima che siano i cittadini a farlo….

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