Cultura

LA RAPSODIA AMOROSA DI GABRIELLA DI LUZIO

“Rapsodia degli amori perduti” (Galassia Arte 2012) è il nuovo romanzo di Gabriella Di Luzio. La sua collega Sandra Milo, che ne ha scritto un’interessante prefazione, dice: “Ho letto il libro tutto d’un fiato fino all’ultima pagina, ne ho bevuto avidamente i colpi di scena come sorsi gustosi…
 

Forse un artista più d’ogni altro può, attraverso la scrittura, comunicare al lettore emozioni palpabili, perché le emozioni per l’artista sono il pane, l’aria che respira e la colonna sonora della sua esistenza…”. E sarà proprio la Milo a presentare il romanzo della Di Luzio il prossimo 24 maggio al Caffè Letterario di Roma in via Ostiense 95 alle ore 18 (ingresso libero), mentre a Napoli sarà presentato il 16 maggio alle ore 17 all’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino, location di grande suggestione, dai giornalisti Pietro Gargano e Giuseppe Giorgio alla presenza dell’autrice e dell’editore Andrea Mucciolo. La protagonista del libro, Mara, riavvolgendo il nastro dei ricordi ricostruisce e ricompone il mosaico della sua vita, scandita da tre grandi amori che l’hanno resa la donna che è, alla soglia delle sue cinquanta primavere, e dal suo peregrinare per il mondo nello svolgimento del suo lavoro. L’autrice ci prende per mano e ci fa vedere Milano, Napoli, Positano, Tokyo, New York, Parigi, Firenze, Malta, Chicago, che fanno da sfondo alle sue vicende professionali e amorose. È un viaggio interessantissimo nei meandri psichici ed esistenziali di una donna del nostro tempo che affronta i suoi demoni abbandonandosi all’amarcord, una storia avvincente che tocca le corde giuste. Dentro c’è tutto: amore, morte, figli, maternità negata, il peso delle scelte, il destino. Potrebbe sembrare un libro per donne, ma non lo è, perché tocca sentimenti universali. Gabriella Di Luzio, narratrice e inquieta girovaga tra un’arte e l’altra (teatro, cinema, pittura, scrittura), in “Rapsodia degli amori perduti” ci fa fare un viaggio emozionante tra luoghi pieni di fascino e di mistero, vicoli brulicanti di vita, ma soprattutto i labirinti mentali di una donna dal profondo spessore umano.
 
 
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