Cultura

Er Santo nostro

Sonetto Romano

Er Santo nostro

Sonetto Romano

Tra tutti quelli sopra er Calennario
chi potevano da ar Viggile Urbano?
Così sfojanno tutto er campionario
dar mazzo cianno scerto Sebbastiano!

Un ber regazzo che per sua sfortuna
ner tempo che poi Roma era la legge,
legato a ‘n tronco, senza pietà arcuna
trafitto fu, da più de cento frecce.

Inzomma questo fu martirizzato
perchè da pretoriano fu cristiano,
così ch’er nostro povero antenato
je fece rode er culo a Dioclezziano.

Magari ciavevamo San Michele!
Armeno quello co’ la spada ardente,
mozzava le linguacce sputa fiele.

Er nostro invece, usato da bersajo
stà llì’, a dimostracce che la gente,
nun ce perdonerà manco no sbajo.

©Ernesto Pietrella©DirittiRiservati©

Ernesto Pietrella

Ernesto Pietrella è un poeta che scrive sia in italiano che in dialetto romanesco. Socio dell'Accademia Romanesca e del Centro Romanesco Trilussa. Vincitore e finalista di alcuni premi letterari nazionali ed internazionali, tra cui il premio 'Città di Grottammare 2025" per la poesia 'Amori malati'
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