Cronaca

Operazione “Casanova” – Criminalità nigeriana. Eseguite 19 misure cautelari per truffe “sentimentali” e informatiche.

Sequestri per 1,4 milioni di euro. 50 persone denunciate.

 

Roma, 18 dicembre 2020 – Dall’alba, la Guardia di Finanza di Torino sta portando a compimento l’operazione “CASANOVA”, eseguendo 19 misure cautelari. Sono 50 le persone denunciate. Criminalità nigeriana.

L’ordinanza è stata emessa dal GIP del Tribunale di Torino a carico di 19 soggetti  (15 in carcere e 4 con obbligo di firma) con il sequestro di 1,4 milioni di euro.

La complessa attività d’indagine, avviata nel 2017, ha consentito di individuare e denunciare 50 persone.

Il nutrito sodalizio criminale, composto da nigeriani e da un italiano, è dedito stabilmente al riciclaggio transnazionale di denaro di origine illecita.

Le somme provenivano dalla realizzazione di due tipi di truffe, quelle cosiddette “sentimentali” e quelle informatiche.

La truffa “sentimentale”, nota come internet romance scam, veniva attuata scegliendo quali vittime preferite le donne.

Mira all’adescamento in siti di incontri on line, al fine di intrecciare relazioni sentimentali a distanza.

Una volta conquistata la loro fiducia, anche con promesse di matrimonio, veniva richiesto denaro adducendo improvvise necessità finanziarie.

Spesso riconducibili, ad esempio, ad una ingiusta detenzione in carcere ovvero a gravi malattie dei propri figli.

Per risultare più affascinanti e credibili, i truffatori si qualificavano per agenti dell’Interpol,
piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneri petroliferi.

Non mancavano i militari impegnati all’estero,così rafforzando sia la costante impossibilità di incontrare le vittime, sia le improvvise necessità di soldi.

Le somme truffate messe a segno nei confronti di una singola vittima, variano da qualche migliaio di euro fino oltre 1,3 milioni di euro nell’arco di alcuni anni.

Una cittadina straniera ha versato 500.000 euro con un solo bonifico.

In alcuni casi, le vittime sono risultate così coinvolte da arrivare a vendere le proprietà di
famiglia o indebitarsi per soddisfare le pressanti richieste di denaro dei truffatori.

La seconda tipologia di condotta ingannatoria, posta in essere a danno di persone ed aziende, è, invece, di tipo informatico, mediante accesso abusivo ai sistemi informatici.

I truffatori alterano o sopprimono il contenuto di comunicazioni telematiche, in danno di privati e di aziende, sia in Italia sia all’estero.

Nota come truffa del cosiddetto ‘man in the middle’, che consiste nell’inserimento fraudolento nella corrispondenza informatica altrui e nella sostituzione nei rapporti commerciali tra le aziende “spiate”.

Questo permette di indurre queste ultime, con e-mail ingannevoli, a trasferire le somme dovute per i rispettivi rapporti di credito/debito, su conti correnti creati ad hoc, in uso agli indagati.

I Finanzieri, insospettiti da un’operazione finanziaria anomala, hanno svolto immediate indagini sventando il tentativo di truffa in corso a danno di una impresa operante nel trevigiano.

Le Fiamme Gialle hanno recuperato il denaro, 50.000 euro, già versato, prima che i malfattori potessero appropriarsene.

Le indagini hanno interessato vittime residenti in Austria, Finlandia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti e Cina, che costituiscono soltanto alcuni dei numerosi Paesi coinvolti.

 

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