Cronaca

A Napoli, scoperti altri falsi invalidi. Una fa la prostituta

Molti non sono mai stati sottoposti a visita medica

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Napoli, 12 dicembre – Continua l’indagine sui falsi invalidi di Napoli sotto la direzione della Procura della Repubblica di Napoli – II^ Sezione – Reati contro la Pubblica Amministrazione.

Dopo il filone affidato ai Carabinieri che da settembre  2009 ha visto il sequestro di beni per un valore di oltre 18 milioni e l’emissione di oltre 400 misure coercitive, ieri l’operazione condotta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli che ha portato al sequestro di beni, per un valore di tre milioni di euro, nei confronti di 24 falsi invalidi, sequestri

disposti dal Gip del Tribunale di per “truffe aggravate” commesse ai danni dell’Inps ai fini dell’indebita percezione di benefici economici connessi all’invalidità civile.

Le indagini degli uomini delle Fiamme Gialle ha portato ad accertare che fra i falsi invalidi, c’era anche chi, pur risultando invalida al 100% e percepiva mensilmente un’indennità per gravi patologie cardiache, respiratorie e perché affetta da un’importante sindrome fobica e ossessiva,  svolgeva “il mestiere più vecchio del mondo”, pubblicizzandosi, con delle foto, su un sito web per incontri amorosi.

Ma c’era anche un uomo che lavorava in una ferramenta malgrado percepisse una pensione di inabilità al lavoro al 100%,  perché affetto da gravissime patologie cardiache e respiratorie. Quersto però non gli impediva di essere fotografato mentre trasporta materiale pesante dal negozio al marciapiede.

Un altro è stato è stato ripreso mentre, con destrezza,  guida uno scooter in uno dei stretti vicoli della città pur avendo un’invalidità per “patologie cardiache, respiratorie e, soprattutto, da gravi deficienze uditive e visive”.

Le pratiche che hanno loro consentito di percepire la pensione di invalidità, risultano istruite dall’Asl Napoli 1 Centro e dalla prima Municipalità  ed abitano nei quartieri Chiaia, San Ferdinando e Posillipo,  ma la cosa ancora più grave è che nessuno dei 24 indagati ha presentato domanda di riconoscimento dello stato di invalidità e nessuno è stato sottoposto a visita dalla competente Commissione Invalidi Civili. Le pensioni che i falsi invalidi hanno percepito per dieci anni, dal 2004 ad oggi, sono state concesse sulla base di falsa documentazione e senza nessun controllo. Per quasi tutti l’invalidità è stata riconosciuta con un punteggio superiore al 74% e, in molti casi,  sono persino state riconosciute anche diverse annualità arretrate.

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