Cronaca

“Marinavano” la scuola per andare a scommettere nelle sale giochi

Effettuati migliaia di controlli su tutto il territorio nazionale: il 31 % degli esercizi è irregolare.

A testimonianza dell’impegno costante della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel contrasto all’illegalità nel settore dei giochi e delle scommesse, nella settimana dal 25 al 30 marzo u.s. è stata effettuata un’operazione congiunta focalizzata, in particolare, sul rispetto delle norme a tutela dei minori.

Nell’ultimo piano straordinario di controllo eseguito su tutto il territorio nazionale sono stati 2.266 gli esercizi controllati e 719 le violazioni contestate.

Complessivamente, i responsabili denunciati sono stati 487, le slot sequestrate perché manomesse o alterate 102 e 291 i punti scommesse irregolari chiusi.

Le Fiamme Gialle e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno effettuato controlli allo scopo di verificare l’iscrizione degli esercizi nell’apposito elenco, il possesso delle autorizzazioni, l’integrità degli apparecchi da gioco, il collegamento alla rete dei Monopoli e l’identità dei giocatori, con particolare riferimento alle sale da gioco vicine ai punti di ritrovo dei giovani.

In 37 casi sono state riscontrate violazioni delle norme a tutela dei minori, alcuni dei quali trovati a giocare o a scommettere, altri presenti in aree a loro non consentite in quanto destinate a giochi con vincite in denaro. Si tratta di violazioni in cui la normativa a contrasto del gioco minorile prevede anche la chiusura dei locali da 10 a 30 giorni.

Tra le sanzioni contestate anche quelle recentemente introdotte dalla Legge di Stabilità 2013, che prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.500 a 15.000 euro per ciascun apparecchio messo a disposizione in luoghi pubblici, aperti al pubblico o in circoli e associazioni di qualunque specie che siano sprovvisti delle prescritte autorizzazioni, ove previste.

L’irregolarità più diffusa è risultata la raccolta abusiva di scommesse sportive mediante agenzie in tutto clandestine, anche per conto di allibratori esteri privi di autorizzazione, o mediante l’installazione dei c.d. “totem”. Si tratta di apparecchi forniti di un computer mediante il quale è possibile il collegamento alla rete internet e la partecipazione alla vastissima gamma di offerta di gioco presente sul web, con accesso sia alle offerte conformi alla disciplina nazionale che a quelle illegali proposte da operatori privi di concessione in Italia.

Altre violazioni rilevate sono state l’alterazione e la manomissione degli apparecchi da gioco.

Accertati, infine, anche alcuni casi di offerta di lotterie internazionali, vietate nel territorio dello Stato.

Tra gli illeciti contestati:

– nel reatino, al momento dell’intervento dei finanzieri presso alcuni centri scommesse non autorizzati, sono stati individuati e fermati alcuni avventori intenti a scommettere, ma convinti di trovarsi in agenzie regolari;

– nel viterbese i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno individuato un centro di scommesse non autorizzato all’interno del quale è stata accertata la presenza di alcuni minori;

– nel foggiano, una pattuglia di baschi verdi, intervenuta in piena mattinata in un centro scommesse vicino ad una scuola media, ha individuato minori che si intrattenevano nel locale in violazione della normativa sul divieto di accesso introdotta dal decreto “Balduzzi”. Quando i genitori sono stati avvisati hanno scoperto che i figli avevano “marinato” la scuola.

Tutela dei consumatori e tutela del bilancio nazionale sono due aspetti strettamente collegati nella lotta alle attività illegali nel settore dei giochi e delle scommesse, atteso che abusivismo e clandestinità a danno del monopolio statale determinano anche inevitabili ricadute sul piano fiscale.

 

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