Roma

Scambio di embrioni: i NAS all’ospedale S.Pertini

Sopralluogo dei Carabinieri nel Centro di Procreazione medicalmente assistita (Pma).

Roma, 21 aprile – Dopo lo scambio di embrioni tra le coppie che il mattino del 4 dicembre si erano sottoposte al trattamento di fecondazione assistita e scoperto solo ora (“Scambio di embrioni al centro fecondazione assistita dell’ospedale S.Pertini” del  13 aprile –  http://www.attualita.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=2709:scambio-di-embrioni-al-centro-fecondazione-assistita-dell%E2%80%99ospedale-spertini&Itemid=136) che ha come conseguenza una donna che porta in grembo, da quattro mesi,  due gemelli che non sono suoi, dal Ministero della Salute è  stato avviato l’iter per effettuare una serie di ispezioni presso i centri di Procreazione medicalmente assistita (Pma).

Intanto il genetista  e rettore dell’Università di di Tor Vergata,  Prof. Giuseppe Novelli, nominato presidente della commissione  prontamente istituita dal  presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e che ha indagato sullo scambio di embrioni, ha dichiarato che “è stato un caso di sfortunato incidente avverso in una fase analitica, ossia di trasferimento degli embrioni nell’utero materno. E’ stato uno scambio di provette, per semplificare. Sul fatto che sia dovuto al nome si è esagerato. Nei laboratori esistono errori di sistema ed errori individuali, purtroppo si è trattato di un tragico errore individuale».

Dall’Ospedale, si precisa che tale “tipo di operazione, si effettua circa 600 volte all’anno, ed è attiva  da oltre 10 anni, con 5 o 6 coppie per ogni seduta”  mentre il  direttore generale della Asl Roma B, dr. Vitaliano De Salazar, sottolinea che «gli errori vengono classificati dolosi, colposi e accidentali, per cui il margine dell’errore non si riduce mai allo zero e quello che si è verificato al Pertini è stato un errore accidentale”, aggiungendo che  per evitare che si possa ripetere,  sono state adottate nuove procedure con l’introduzione, oltre al codice colore, del codice a barre.

Dopo il primo provvedimento, il governatore del Lazio, alla vigilia di Pasqua, ha nominato  quale  “commissario attuatore per i centri per la Procreazione medicalmente assistita”, il professor Corrado Melega, esperto di fama internazionale con l’incarico a tempo di sei mesi  che “dovrà assicurare il compiuto e tempestivo svolgimento di tutte le attività funzionali al completamento delle procedure di autorizzazione all’esercizio di attività di procreazione medicalmente assistita per tutti i centri, pubblici e privati, della Regione Lazio”.

Probabilmente domani, martedì 22 aprile, i Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni, su delega della Procura della Repubblica di Roma che indaga sul caso,  si recheranno presso il centro per la Procreazione medicalmente assistita   dell’ospedale “S. Pertini” per accertare le modalità di intervento nei casi di procreazione assistita con l’acquisizione di documenti atti a chiarire le modalità che hanno portato allo scambio di embrioni. Anche se, al momento, non sembra sia stata formulata alcuna ipotesi di reato, i militari dell’Arma potrebbero incontrare anche le coppie coinvolte nello scambio.

L’operazione dei Nuclei Anti Sofisticazione dei Carabinieri non riguarderà soltanto l’ospedale romano coinvolto nell’increscioso scambio di embrioni ma bensì  tutti i centri nazionali che attuano la Pma, al fine di verificare le procedure adottate.

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