Roma

Roma. Operazione “Porta Santa”. Stroncato traffico di gadget, immagini sacre e rosari contraffatti

gdf sequestroSequestrato oltre mezzo milione di pezzi, anche con immagini di Papa Francesco. Tre le persone denunciate

Roma, 8 dicembre – Nel corso della pianificazione dei servizi predisposta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma con il piano di azione “Jubilaeum”, per  contrastare le varie forme di abusivismo e frode che potranno affliggere i pellegrini ed i turisti durante l’intero anno giubilare, gli uomini delle Fiamme Gialle sono risaliti a due depositi, ricolmi di gadget, rosari ed immagini sacre, riconducibili a due imprese gestite da cittadini di nazionalità cinese, nelle zone di Tor Cervara e San Basilio.

I prodotti sequestrati sono oltre 500.000, per un valore commerciale superiore al milione di euro, ed erano pronti ad invadere le vie della Capitale in concomitanza con l’avvio del “Giubileo Straordinario della Misericordia”.

I sequestri – resi possibili grazie alle indagini del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, avviate dal continuo monitoraggio delle aree particolarmente coinvolte negli eventi connessi alle celebrazioni religiose – ricomprendono sia i gadget preferiti dai turisti, come calamite, portachiavi e posaceneri, che i prodotti destinati ai pellegrini, come le immagini sacre ed i rosari, tutti con marchi contraffatti ovvero non conformi agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea.

L’immagine più ricorrente è sicuramente quella di S.S. Papa Francesco, nelle diverse “declinazioni”: dal saluto ai fedeli alla loro benedizione.

Massima l’attenzione riservata alla cura dei particolari, dal simbolo dello Stato del Vaticano con la riproduzione del “triregno” o “tiara”, ossia il copricapo del Pontefice dal quale pendono le “infule”, ai rosari in cui sono, addirittura, riportate le placche metalliche con lo stemma punzonato del Vaticano oltre, ovviamente, alla riproduzione della Cupola e dello splendido colonnato di piazza San Pietro.

Tre persone di nazionalità cinese sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, nonché per violazioni al c.d. “Codice del Consumo”. 

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