In Arabia eseguite 47 condanne a morte. Iran: ‘La pagheranno’

Tra i giustiziati anche un leader di Al Qaida

Roma, 02 gennaio – Il ministero dell’Interno saudita ha anunciato l’esecuzione di 47 condanne a morte relative a “terroristi”,  condannati  per aver progettato e compiuto attacchi terroristici contro civili. Tra loro c’è anche il religioso sciita Nimr al-Nimr, che era stato condannato a morte l’anno scorso per sedizione. 

L’esecuzione di Nimr al-Nimr potrebbe innescare nuovi disordini nella minoranza sciita del regno. Prima del suo arresto nel 2012 al-Nimr aveva detto che la gente non vuole governanti che uccidono o compiono ingiustizie contro chi protesta. Il religioso non ha negato le accuse politiche contro di lui, ma ha sempre affermato di non aver mai portato armi o incitato a compiere atti violenti.

Secondo i media internazionali, il ministero degli esteri iraniano  avrebbe affermato che  “l’Arabia Saudita pagherà a caro prezzo l’esecuzione del leader sciita Nimr al-Nimr” .

Nella lista resa nota dalle autorità, i giustiziati sono 45 sauditi,  uno egiziano e uno ciadiano. Fra loro vi è anche Fares al Shuwail, considerato il leader di Al Qaida nel Regno, in carcere dal 2004.

Il ministero sottolinea che la maggior parte dei giustiziati era stata condannata per attentati compiuti dalla stessa Al Qaida tra il 2003 e il 2006 in cui erano rimasti uccisi numerosi sauditi e stranieri.

Alcune ‘organizzazioni umanitarie’, che vigliaccamente tacciono negli omicidi e stragi, riemergono in quelle che sono esecuzioni di sentenze relative a condanne pronunciate in conclusione di regolari processi.

Sempre dette ‘organizzazioni umanitarie’, complici del governo italiano, non protestano contro l’evidente ed assurdo sequestro di due militari italiani da parte dell’India e che, a distanza di 4 anni, non conoscono ancora quale sia il capo di imputazione!  

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