Roma, 26 novembre 2016 – Dopo il fallito “colpo di Stato” in Turchia e le “democratiche” epurazioni di massa applicate da Erdogan anche contro i suoi “presunti” oppositori, l’Europa ha provato ad alzare la voce.
Così, due giorni fa, il Parlamento europeo due giorni fa a Strasburgo ha approvato una risoluzione con 479 voti a favore, 37 contrari e 107 astenuti, a “condannare le misure repressive sproporzionate” dopo il tentato golpe, invitando Commissione e governi a sospendere temporaneamente i negoziati di adesione in corso con la Turchia. Inoltre, la paventata reintroduzione della pena capitale, porterebbe a una sospensione formale del processo di adesione della Turchia all’Ue. Nel testo, è precisato che, qualora vengano revocate le misure repressive, verrà rivista la risoluzione.
Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, sentito in lontananza l’abbaiare, ha immediatamente intimato all’orda di mettersi a cuccia minacciando: “Se l’Europa si spingerà troppo oltre, permetteremo ai rifugiati di passare dai valichi di frontiera” verso i Paesi Ue , aggiungendo ” Non avete mai trattato l’umanità in modo onesto e non vi siete occupati delle persone in modo giusto. Non avete raccolto i bambini quando (dopo essere annegati, ndr) nel Mediterraneo arrivavano sulle coste. Siamo noi che stiamo nutrendo circa 3,5 milioni di rifugiati in questo Paese. Voi non avete mantenuto le promesse. Quando 50 mila rifugiati sono arrivati a Kapikule, al confine con la Bulgaria, vi siete messi a urlare e a dire ‘Che faremo se la Turchia apre i valichi di frontiera?’
E l’Europa, come Amnesty International che si guarda bene di andare nei Paesi dove non gli consentono nemmeno di scendere dall’aereo, obbedendo all’intimazione del Presidente, ha immediatamente smesso di ululare al vento mettendosi ben schiacciata a tappetino, a “cuccia”.
Così, Maragaritis Schinas, portavoce della Commissione europea rispondendo ai giornalisti, ha dichiarato “Siamo pienamente impegnati a far funzionare l’accordo con la Turchia” sulla gestione dei migranti, e ci sono “continui contatti a livello politico e tecnico” con Ankara, precisando che la risoluzione votata dal Parlamento europeo “è un pezzo del puzzle”, ma occorre guardare “al quadro globale”.
… voce del verbo: abbiamo scherzato!….
