Autovelox senza omologazione dal 12 giugno 2025: rischio danni erariali enormi
Il 12 giugno 2025, entreranno in vigore nuove regole riguardanti gli autovelox in Italia; ma, senza omologazione, il rischio è di danni erariali enormi

Non si capisce più niente in tema di autovelox senza omologazione in Italia: il 12 giugno 2025, entreranno in vigore nuove regole riguardanti i dispositivi. Infatti, il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) dell’11 aprile 2024 mira a disciplinare in modo più stringente la collocazione e l’utilizzo dei dispositivi di rilevamento automatico della velocità: ribadisce l’importanza dell’omologazione. Tuttavia, manca il decreto di omologazione del ministero delle Imprese, e così tutti gli strumenti fanno multe in odore di annullamento con ricorso. Se non c’è il decreto che specifica come fare l’omologazione, come fanno gli autovelox non omologati a essere in regola?
Autovelox senza omologazione: cosa dice la Cassazione
La questione dell’omologazione è stata al centro di numerosi ricorsi e sentenze della Corte di Cassazione. La Cassazione ha ripetutamente ribadito che l’omologazione degli autovelox è obbligatoria e non può essere equiparata alla semplice “approvazione”. I due procedimenti hanno caratteristiche, natura e finalità diverse: l’omologazione autorizza la riproduzione in serie di un apparecchio testato in laboratorio, garantendo la sua conformità a specifiche tecniche e requisiti metrologici.
Il rischio è che si verifichi un caos di ricorsi e annullamenti delle multe, specialmente per quei dispositivi la cui posizione e omologazione non siano pienamente conformi alle nuove normative. L’assenza di un riferimento tecnico vigente per l’omologazione potrebbe lasciare i Comuni in una situazione di incertezza normativa.
Codacons all’attacco
Per il Codacons, c’è il caos più assoluto in tema di autovelox e nullità delle multe stradali, e rischiano di portare ad una valanga di contenziosi con danni erariali enormi per le casse statali. Ci sono due recentissime decisioni della Cassazione sull’omologazione degli apparecchi di rilevazione automatica della velocità: una che conferma come le sanzioni elevate da autovelox approvati ma non omologati siano tutte da annullare, l’altra che dispone che, ai fini dell’annullamento della contravvenzione, l’automobilista debba presentare una querela di falso contro chi ha redatto il verbale in cui si dichiara che l’autovelox risulta omologato.
“L’inadempienza dello Stato Italiano, che non ha ancora varato l’atteso decreto sull’omologazione degli autovelox, rischia di portare ad una situazione paradossale: i cittadini che per contestare la sanzione dovranno affrontare spese di giudizio, potranno rivalersi sulla pubblica amministrazione e chiedere il rimborso dei costi sostenuti, essendo evidente l’omissione in materia da parte dello Stato – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Ciò genererebbe danni erariali enormi e aprirebbe la strada all’intervento della Corte dei Conti. Chi vìola la legge e supera i limiti di velocità deve essere sanzionato con la massima severità, perché mette a rischio la vita altrui, ma le multe devono essere elevate nel rispetto della normativa e lo Stato in tal senso deve dare il buon esempio. Arrivati a questo punto, e considerata la situazione di grave caos attuale, crediamo sia doveroso spegnere gli autovelox in tutta Italia in attesa del decreto del Mit sull’omologazione degli apparecchi”.
Criteri più stringenti per la collocazione
Le amministrazioni locali dovranno effettuare analisi preventive sulle strade dove si intende installare gli autovelox, documentando un elevato tasso di incidentalità o difficoltà/impossibilità di contestazione immediata. Saranno previste distanze minime tra una postazione e l’altra. Sarà obbligatorio ottenere il parere preventivo del Prefetto per l’installazione su strade urbane o extraurbane non autostradali. Gli autovelox dovranno essere preceduti da segnaletica visibile. Non potranno essere installati autovelox su strade urbane con limite inferiore a 50 km/h, né su strade extraurbane dove il limite imposto sia più basso di 20 km/h rispetto a quello massimo consentito dalla legge.