Tennis Us Open – Berrettini vince ma non convince

Ora attende Murray

Roma, 1 settembre 2022 – Matteo Berrettini supera anche il secondo turno degli US Open di Flushing Meadow, battendo il francese Hugo Grenier in tre ore e mezza, 4 set e 2 tie-break, con il punteggio 2-6, 6-1, 7-6, 7-6.

Il tennista romano, numero 14 al mondo, ha vinto ma ha poco convinto soffrendo esageratamente un avversario che figura nel ranking al Numero 119.

Però è stato un bel passo avanti rispetto alle sue due recentissime esibizioni americane a Montreal e Cincinnati, che lo hanno visto uscire al primo turno.

MATTEO, PROBLEMI DI ROVESCIO
Qualcosa non quadra. Non è comprensibile che contro un giocatore come Grenier – consistente soltanto sul servizio e la buona volontà agonistica, si inizi il primo set perdendo la battuta al terzo e settimo gioco.
Scivolato via il set (2-6), Berrettini ha poi trovato le energie psico-fisiche per imporsi e rovesciare la situazione anche con l’ausilio della fortuna (nastro determinante al secondo tie break).

Cronaca a parte, il tennis che sta esibendo il portacolorI azzurro non convince neanche un po’.

Ed è un vero peccato perchè questa sarebbe proprio l’occasione per il 26enne romano per una grandissima affermazione al più ricco Torneo Slam che raduna le 128 migliori racchette in circolazione.

La sorte ha voluto che nel lato del tabellone di Berrettini abbiano dovuto dare forfeit due fra le più importanti teste di serie, il greco Stefanos Tsitsipas e l’americano Taylor Fritz, sostituiti da ripescati della qualità di Grenier.
Come prossimo avversario al terzo turno, Matteo si troverà di fronte il britannico Andy Murray, dieci anni fa vincitore a Flushing Meadows, ma che ora le sue 35 primavere le dimostra tutte.

Per un Berrettini in condizione, si tratta di un calendario fortunosamente favorevole che può accompagnarlo fino alle semifinali.
A parte l’enorme componente pecuniaria, un buon cammino a New York sarebbe l’ideale per guadagnarsi il posto alle prestigiose prossime Nitto Finals Mondiali di Torino.

Appare, però, evidente il disagio di Berrettini sul cemento acrilico di Flushing Meadows dove la palla rimbalza diversamente, o di più, rispetto alle superfici erbose o in terra rossa.
In particolare, Berrettini è in difficoltà a gestire e prendere le misure del suo rovescio.

Proprio due giorni fa, nel match fra Sinner ed il tedesco Daniel Altmaier, si era potuto ammirare l’altissima qualità raggiunta dal tedesco nel rovescio ad una sola mano “alla Federer”. Un arma davvero magnifica.
Un’efficienza che aveva messo potentemente in crisi il rosso altoatesino nostrano, costretto a tirar fuori il meglio di sè per condurre in porto il primo turno.

Il rovescio mostrato da Berrettini questa notte è risultato assolutamente inadeguato ad una sfida che affronti un avversario di poco migliore.
Berrettini è tornato al rovescio liftato che è una vera e propria resa all’avversario di turno che giochi il rovescio a due mani.

Fortuna che Grenier ha mostrato di avere lo stesso difetto di Berrettini. Un problema che riguarderebbe i lunghi vicini ai due metri di statura.
In certi momenti, il match è apparso sconcertante sotto questo profilo , forse anche patetico.

In queste 48 ore che mancano all’appuntamento con Andy Murray (che possono raddoppiare poichè lo scozzese è anche lui esponente dei rovescisti bella epoque), i due allenatori di Matteo debbono intervenire.
Vincenzo Santopadre ed Umberto Rianna devono rimettere ordine nel rovescio del loro pupillo, che al momento non sa che pesci prendere.

Nel periodo che ha fatto seguito ai guai fisici e salutari di Berrettini, si era messo a punto un discreto se non irresistibile rovescio anche a due mani.

Significa che lavorando si può, anche se continui trasbordi e fusi orari complicano le cose.

Superando il terzo turno, la scia psicologica di Berrettini, può trascinare anche gli altri 3 azzurri ancora in corsa: Jannik Sinner, Fabio Fognini e Lorenzo Sonego.

La marchigiana Camila (una sola elle!) Giorgi ha perso al terzo set, contro la favorita americana Madison Keys.

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