TENNIS AUSTRALIAN OPEN: SINNER SUL TETTO DEL MONDO

A 48 anni da Adriano Panatta

Roma, 28 gennaio 2024 – Dopo aver sconfitto due giorni fa, in semifinale, il Numero Uno del Tennis, Novak Djokovic, l’italiano Jannik Sinner conquista l’ “Insalatiera” dell’Australian Open, superando in rimonta a Melbourne, anche il russo Daniil Medvedev in cinque set con il punteggio: 3/6, 3/6, 6/4, 6/4 e 6/3.

Per salire sul tetto del mondo, il 22enne ex sciatore della val Pusteria, ha impiegato 3 ore e 44 minuti. Tanto c’è voluto per aver ragione del numero 3 della classifica ATP, deciso a far valere il proprio rango superiore, l’esperienza di 20 titoli maggiori in bacheca ed i suoi due metri di altezza.

Neppure l’eco dell’impresa di Sinner contro Djokovic aveva destato allarme perché forse ritenuta episodica.

In effetti, subito le prime sensazioni del match erano state negative per il rosso sciatore della Val Posteria, impegnato in un gioco diverso da quello ormai abituale che lo ha portato in pochi mesi al vertice del tennis mondiale, ovvero in quarta posizione.

Un gioco paziente con ottimi servizi e risposte con precisione chirurgica.

Soprattutto appariva suicida l’insistenza di Sinner nel ricorso alle smorzate, alle palle corte che alteravano gli equilibri a tutto favore del russo.

Medvedev ne approfittava, ringraziava e se ne avvantaggiava rinunziando al suo schema preferito e vincente, affidato al servizio, alle risposte ed alle accelerazioni improvvise.

Dopo aver visto Sinner perdere senza gloria primo e secondo set, gli scambi a tutto campo hanno cominciato a mostrare esiti sempre più equilibrati mentre aumentava la fallosità del russo.

La direzione del match stava prendendo velocemente una direzione diversa.

All’inizio del terzo set, Sinner ritrovava la giusta misura del servizio registrando il suo ottavo Ace.

Medvedev iniziava a sentire sul collo il fiato di Sinner che lo metteva sotto pressione
attaccandolo decisamente con iniziative coraggiose fino a conseguire il primo break della giornata al decimo gioco ed a raggiungere il 2-1.

Il match era ormai definitivamente aperto. Il russo era quello che appariva il più provato, se non altro, dalle emozioni. Era anzi bravo a non andare definitivamente in tilt.

Era ormai chiaro che il gioco era comandato dal suo avversario italiano, più concreto nel gestire i lunghi scambi, più pronto tecnicamente a tirare fuori dal cilindro un servizio vincente ogni qual volta si presentasse necessario.

Sinner era più freddo e calcolatore nel condurre in porto il quarto ed il quinto set per 6/4, 6/3.

Dopo 48 anni da Adriano Panata nel successo italiano in un Grande Slam, pareggiando anche il conto con Nicola Pietrangeli vincitore del Roland Garros 1959.

Jannik sta facendo la storia del Tennis, a soli 22 anni.

La tattica che si è inventato in questa circostanza, è farina del suo sacco oppure gli deriva dall’assistenza di Simone Vagnozzi e del Supercoach australiano Darren Hahill e dei due fisiocrati Umberto Ferrante e Giacomo Naldi?

L’impressione è che gli derivi dalla saggezza montanara appresa in Val Pusteria mentre viveva con gli sci ai piedi.

AUSTRALIAN OPEN DI MELBOURNE,
Finale Singolare Maschile
Jannik Sinner (Italia) b. Daniil Medvedev (Russia) 3/6, 3/6 , 6/4, 6/4 6/3

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