Tennis Roland Garros. Sinner brutto Ko

Dalle stelle alle stalle

Roma, 31 maggio 2022 – Al trofeo Roland Garros di Parigi, il tennis italiano “perde i pezzi”, quelli migliori.

Dopo i forfait ed i ritiri per infortuni di Matteo Berrettini e di Lorenzo Musetti, a Parigi è stato Jannik Sinner a gettare la spugna contro il russo Andrej Rublev.

Un episodio dai contorni assurdi ed allucinanti dal momento che il ventenne tennista altoatesino aveva vinto a mani basse ( 6-1) il primo set, lasciando un solo game all’avversario, numero 7 del ranking.

Il match più bello mai disputato da Sinner, numero 12 del mondo, nel secondo set si è trasformato in uno spietato calvario terminato 6-4 per il russo.
Quindi l’intervento di medico e fisioterapista con tanto di analgesici.
Infine il ritiro di Sinner sullo 0-2 per Rublev.
Il russo, così, si è dato una clamorosa salvata, accedendo serenamente ai Quarti di finale del Roland Garros.
Che dire?
Sinner si era presentato al match con una fascia protettiva sotto il ginocchio, così come nella precedente esibizione (vinta) contro lo statunitense McDonald.
Un bendaggio protettivo per contenere l’escursione eccessiva del legamento del ginocchio sinistro.

Esemplare Il suo primo set contro un avversario che è sua fotocopia non solo per il colore rosso della chioma, ma anche nel tipo di tennis praticato.
Colpi precisi, potenti, angolati e piazzati ad hoc secondo una trama diretta alla conquista del punto vincente.
Un autentico show per Sinner che strappa la battuta al russo al secondo ed al quinto game per mortificare un avversario illustre da lui già affrontato tre volte (due successi ad uno).
Sinner risulta del tutto dominante ed a suo agio anche dal punto di vista del rendimento atletico. Il pubblico parigino lo applaude ad ogni intervento vincente.
La fascetta sotto al ginocchio sembra un vezzo scaramantico.
Le sue prime palle micidiali. Gli ace in battuta raggiungono quota 6 ma sopratutto sono le risposte di rovescio che mettono in crisi Rublev.
Tutto procede a gonfie vele.

SINNER CON L’HANDICAP
Primo set conquistato in mezzora. Ma l’impegno è tanto L’uso eccessivo logora. L’articolazione comincia a soffrire.. Gli appoggi a sinistra non sono più gli stessi.
Gli interventi non sono più tempestivi e puntuali. Arrivano con una frazione di ritardo.
Jannik prova a giocare soprattutto di braccio ma ha di fronte un campione che ormai ha capito come stanno le cose.
Sinner ed il suo entourage capiscono la situazione disperata e, ad evitare guai peggiori, arriva il ritiro sullo 0-2 del terzo set.

Certo la situazione si presenta ora piuttosto problematica per Sinner ed il tennis italiano.
Il cambio di allenatore da Riccardo Piatti a Simone Vagnozzi ha realizzato un nuovo Sinner, capace di umiliare una delle migliori racchette del mondo.
Ma a che prezzo? Sinner continua ad apparire un ragazzino allampanato con un apparato muscolare geneticamente contenuto.
La cura Vagnozzi ha prodotto un atleta tecnicamente molto migliore, sottoponendo però, il suo fisico, a stress inusuali, non controllabili.
Un balzo in avanti tecnico che non si accompagna ad una gradualità di sviluppo fisico.
Sinner non è un robot umanoide, ma un ragazzino dai capelli rossi di vent’anni che ha grandi attitudini tennistiche e mentali.
Ma questo ragazzo deve crescere moderatamente.

 

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