Sorteggi europei 022/2023. Arrigo Sacchi, il soprannaturale.

Prestigioso riconoscimento dell'Uefa all'ex allenatore del Milan.

Roma, 27 agosto 2022 – Si sono svolti i tradizionali sorteggi, relativi alla stagione 2022/2023, delle tre competizioni europee di calcio, ossia Champions, Europa League e Conference.

In Champions il Napoli nel gruppo A sfiderà il Liverpool, l’Ajax e gli scozzesi dei Rangers.

L’Inter nel girone C incontrerà il Barcellona, il Bayern Monaco e i ceki del Viktoria Plezan.

I Campioni d’Italia del Milan avranno nel gruppo E il Chelsea, il Salisburgo e la Dinamo Zagabria.

Infine la Juventus nel girone H si troverà di fronte il PSG, il Benfica e gli israeliani del Maccabi Haifa.

In Europa League siamo rappresentati dalle due squadre romane, con la Roma che nel gruppo C incontrerà il Betis Siviglia, i bulgari del Ludogorets e i finlandesi del HJK Helsinki.

La Lazio nel girone F avrà di fronte gli olandesi del Feyenoord, i danesi del Midtjylland e gli austriaci dello Sturm Graz.

Infine in Conference la neo-qualificata Fiorentina si troverà di fronte nel raggruppamento A i turchi del Basaksehir, gli scozzesi dell’Hearts e i lettoni del Riga FS.

La composizione dei calendari l’avremo nella prossima settimana, con la prima giornata che si svolgerà dal 6 al 8 settembre e di conseguenza con le prime valutazioni sui possibili scenari legati alle probabilità di qualificazione delle nostre portacolori.

Quello che però ci piace sottolineare è il riconoscimento attribuito ad Arrigo Sacchi, tecnico del Milan degli invincibili, insignito del <Premio del Presidente 2022>, da parte dell’Uefa proprio nell’ambito della cerimonia dei sorteggi svoltasi ad Istanbul.

La motivazione: <La perfetta sincronizzazione, e una mentalità sempre vincente, indipendentemente dal fatto che la squadra giocasse in casa o fuori, facevano sembrare tutto o quasi soprannaturale negli anni ‘80>.

Al di là dell’iperbole c’è stato un calcio prima e dopo Sacchi sul finire degli anni ottanta, in special modo per le abitudini italiche di concepire il calcio.

Non a caso Sacchi ha riportato i maggiori successi fuori dai confini nazionali con due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe Uefa, contro il singolo scudetto del 1988 vinto con il Milan.

E’ stato innovatore, con allenamenti mai visti fino a quel momento, spettacolare e pragmatico allo stesso tempo.

Ha saputo imporsi anche con la giusta personalità, rispetto a giocatori che potevano anche rimproverargli la modesta provenienza dei suoi trascorsi da giocatore.

Gli inizi nel 1987 non furono rosei ma la perseveranza e l’assoluta convinzione nei propri mezzi hanno colpito nel segno, aiutato in quel contesto da un sostegno societario che spesso nel calcio non fa rima con la pazienza.

Nel tempio del Bernabeu ancora hanno i brividi nel ricordare come il Milan di Sacchi aggredì i presuntuosi giocatori del Real, attuando un’ossessiva tattica del fuorigioco che mandò ai matti sia gli atleti che gli spettatori madridisti.

Oggi i tecnici che vanno per la maggiore, Klopp, Guardiola, Tuchel, per non parlare del <figlioccio> Ancelotti, si sentono a buon diritto eredi e sostenitori del verbo sacchiano.

Forse un unico cruccio Sacchi può averlo per l’esperienza avuta allenando la Nazionale.

Credo però che pochi gli abbiano riconosciuto che nel mondiale di Usa 1994 gestì una squadra in un clima meteorologico inumano, con Baresi operato di menisco e Roberto Baggio <stirato> nella finale contro il Brasile comunque persa nella lotteria dei calci di rigore.

Due anni dopo, negli europei d’Inghilterra, gli azzurri di Sacchi giocano il miglior calcio della manifestazione ma una critica prevenuta gli addebita l’uscita di scena ai gironi peraltro maturata per un rigore sbagliato da Zola contro la Germania, presa ripetutamente a pallonate.

In ogni caso celebriamo il riconoscimento ad Arrigo Sacchi, un uomo competente che ha dato lustro al calcio italiano.

E di questi tempi…

 

 

 

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