Addio “Stradivialli”

Dopo Mihajlovic e Pelé ci lascia anche Gianluca Vialli.

Roma, 6 gennaio 2023 – Non se ne può più. È uno stillicidio. Non finiamo di commuoverci e celebrare un grande che se ne è andato che subito ci tocca ricominciare con un altro: Gianluca Vialli.

Basta, per favore. Basta. Stiamo perdendo un mondo. Se ne stanno andando in troppi.

Dopo quelle di Mihajlovic e Pelé, oggi  è arrivata la terribile notizia di Vialli, purtroppo attesa, certo, ma non per questo meno triste.

Vialli si è spento a Londra, dove era ricoverato da tempo, all’età di 58 anni, sconfitto da quel tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato nel 2017.

Lo stesso della quale, aveva parlato in una bella e toccante intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nell’ottobre 2020.

“Quella contro il tumore non l’ho mai considerata una battaglia, perché ho sempre pensato che il cancro è meglio tenerselo amico. L’ho sempre considerato un compagno di viaggio che avrei evitato. Adesso cercherò di farlo stancare, in modo che poi mi lasci proseguire – aveva detto – vivere la vita del calciatore mi è servito molto, perché se fai questo mestiere impari la disciplina e quindi accetti certe cose che devono essere fatte durante la malattia, impari a non lamentarti. La vita è per il dieci per cento quello che ti accade e per il novanta quello che tu produci con intelligenza, passione, capacità di reazione”.

Riproduciamo per intero le parole scritte dalla Gazzetta, che ringraziamo, perché pensiamo che siano quelle spiegano meglio la forza e l’intelligenza di Gianluca Vialli.

Se ne va così un’altra delle colonne del nostro calcio.

Un ragazzo fuori dal comune, che ci ha regalato tanti bei momenti di calcio , al punto che Gianni Brera lo aveva ribattezzato “Stradivialli” ispirandosi al suo concittadino più noto.

Quello Stradivari che conosceva l’arte di fabbricare i violini più belli del mondo nella stessa Cremona in cui lui e Vialli erano nati.  

Perché come Stradivari anche Vialli era un artista, visto come sapeva trattare il pallone.

Smessi i panni del calciatore, Vialli ci ha regalato anche molti insegnamenti giusti su come comportarsi fuori dal campo.

A cominciare dalla dignità e dal coraggio con i quali ha affrontato tutto quello che gli è capitato dal 2017 ad oggi e che ha spesso raccontato in interviste intense e toccanti come quella della quale vi abbiamo proposto un passaggio.

Lui come Sinisa, come Pelé, come Maradona, come Crujiff, come Paolo Rossi, come tutti quei grandi interpreti di un calcio bello con il quale siamo cresciuti e che non c’è più.

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