Racconti di sport. Il sogno sfumato

L’avventura del piccolo Calais in Coppa di Francia

Roma, 28 novembre – Il sogno di tutti i calciatori dilettanti è vivere una stagione da protagonista, combattendo agonisticamente con le squadre in cui giocano i top players.

Purtroppo in Italia questo sogno non potrà più essere realizzato, perché i dirigenti del nostro calcio, con una vena romantica ormai da lungo tempo prosciugata, non consentono sfide tra squadre di dilettanti e squadre professionistiche. In altri Stati, quali Francia ed Inghilterra, nelle coppe nazionali, tali partite sono possibili e non di rado qualche formazione di alto livello deve cedere il passo ad una cenerentola.

Il sogno più grande lo visse, nella coppa di Francia della stagione 1999-2000, il Calais Racing Union Football Club, che ha addirittura rischiato di vincere la finale nel mitico Stade de France.

Allenati da Ladislas Lozano, un franco-spagnolo con un passato di calciatore nelle giovanili del Real Santander, i giallorossoneri superarono, negli interminabili turni eliminatori, la Campagne-lès-Hesdin, il Saint-Nicolas-les-Arras, il Marly-lès-Valenciennes, il Béthune ed il Dunkerque.

Il Calais arrivò dunque a giocare i trentaduesimi di coppa di Francia contro una squadra professionistica, il Lille, che ai tempi militava in Ligue 2. Alla fine del primo tempo i ragazzi di Lozano erano sotto, ma alla fine la vittoria arrise loro ai calci di rigore. Ai sedicesimi incontrarono il non quotato Langon-Castets, sconfitto sonoramente per 3-0.

Agli ottavi, sfida con il Cannes ed il sogno sembrò sfumare quando, al 115’, dopo una dura battaglia, segnò il centrocampista di questa squadra Chabaud. Ma l’orgoglio del Calais era immenso e uscì fuori tre minuti più tardi, quando Hogard pareggiò. I calci di rigore furono l’esaltazione del portiere Schille e il Calais vinse 4-1.

Ai quarti incontrò lo Strasburgo del paraguaiano Chilavert e del maliano Bagayoko. Hogard e Merlen segnarono i due gol con cui la cenerentola sconfisse la squadra di prima divisione per 2-1 e il Calais Racing Union Football Club arrivò così a giocarsi l’accesso in finale contro il Bordeaux di Dugarry, Wiltord, Micoud, Laslandes, Legwinski. Jandau al 99’, Millien al 104’ e Gérard al 119’ regalarono il sogno. A nulla servì il gol di Laslandes al 108’. L’avventura incredibile pareva non avere fine: finale a Saint Denis contro il Nantes.

Lo stadio era quello nel quale la Francia aveva battuto il Brasile nella finale mondiale del 1998.

Ma stavolta gli occhi dei calciofili di tutta Europa, quelli che la passione li porta a fare qualsiasi sacrificio pur di tirare due calci in uno spiazzo erboso (magari con due borsoni messi a far da palo), tifarono per i dilettanti vestiti di giallorossonero.

Il Calais impostò la partita all’italiana: difesa granitica e ripartenze. Al 34’ del primo tempo il miracolo: Duitre portò in vantaggio la squadra di Lozano. Ma a quattro minuti dall’inizio del secondo tempo Sibierski pareggiò e, all’89’ l’arbitro fischiò un dubbio fallo di rigore. Si incaricò del tiro Sibierski e il portiere Schille, per poco, non riuscì a pararlo.

La storica impresa, dunque, fu solo sfiorata e al Calais rimase il rimpianto di non essere riuscito a realizzarla.

Ma restò comunque nella storia, anche se nessuno dei giocatori di quella mitica squadra riuscì successivamente a entrare nel giro del calcio professionistico.

 

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