Racconti di sport

Il primo Giro di Gimondi.

Trionfo rosa di Gimondi sull'Aprica.

Roma, 10 giugno 2022.

 

Il 10 giugno 1967, cinquantacinque anni fa, è un giorno importante per la 50° edizione del Giro d’Italia.

E’ sabato ed è la penultima delle 22 tappe della corsa rosa, con la frazione Trento-Tirano decisiva per la vittoria finale.

E’ un Giro frequentato da grandi campioni come Adorni, Motta, Aimar, il fuoriclasse francese Anquetil e un giovane belga esordiente: Eddy Merckx.

Anche Felice Gimondi è tra i favoriti, seppur in leggero ritardo di condizione nelle prime due settimane.

Il bergamasco da uno scossone nella 19° frazione, con arrivo ai 2320 metri delle Tre Cime di Lavaredo, vincendo su Merckx e Motta, ma è tutto inutile perché la tappa viene annullata per le troppe spinte ricevute dai corridori sotto un’autentica bufera di neve.

Sembra sfuggire di mano a Gimondi la conquista del suo primo Giro, dopo il trionfo nel Tour di due anni prima.

Anquetil è in rosa e si sente sicuro della sua terza vittoria nella kermesse rosa, dopo i successi del 1960 e 1964, con un vantaggio di 34’’ su Gimondi.

Come se non bastasse la 21° e decisiva tappa, che prevede il durissimo arrivo sullo Stelvio, viene cambiata ed accorciata per impraticabilità dello stesso Stelvio dovuta a quaranta centimetri di neve.

L’organizzatore Torriani vara un nuovo percorso: Trento-Tirano di 153 km. con Tonale ed Aprica.

Sul Tonale esplode la battaglia con Gimondi, coadiuvato da Adorni e Motta, che strappa e prende un buon vantaggio vanificato però nella discesa verso Edolo quando viene raggiunto da un ansimante Anquetil.

Felice non si perde d’animo e appena raggiunto riparte in contropiede con un’accelerazione poderosa.

Venti, trenta, cinquanta metri lo svantaggio iniziale del francese che vede sparire all’orizzonte la sagoma ingobbita di Gimondi.

A 45 km. dal traguardo Felice è scatenato, incendia d’entusiasmo i suoi sostenitori sull’Aprica e plana veloce verso la Valtellina.

Arriva quarto a Tirano con 4’09’’ su Anquetil, crollato insieme a Merckx, e conquista il primo dei suoi tre Giri d’Italia.

L’impresa atletica e tecnica di Gimondi entra di diritto nella leggenda delle prime 50 edizioni della corsa, al pari dei grandissimi del passato.

Felice è il più forte e il più completo corridore del panorama internazionale e si appresta, diciotto giorni dopo, a prendere il via al Tour de France come grande favorito.

Il tentativo è quello di eguagliare Fausto Coppi e Jacques Anquetil nel conseguire la doppietta Giro-Tour nello stesso anno.

Ma una bevanda ghiacciata, maledizione…

 

 

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