Gimondi Campione del Mondo!

Vent'anni dopo Coppi la rivincita contro Merckx.

Roma, 2 settembre 2023.

 

Ancora un ricordo legato al grande ciclismo, relativamente al 2 settembre 1973, quando si corre il Campionato del Mondo sull’impegnativo circuito di Barcellona.

E’ una domenica particolarmente calda, le spiagge della Costa Brava sono ancora frequentate da molti bagnanti mentre nell’entroterra va in onda la 46° edizione della gara iridata.

Il tracciato del Montjuich, la collina del capoluogo catalano, presenta un percorso di 17 giri ognuno dei quali di circa 14,6 km per un totale di 249 km.

Al via tutti i migliori del panorama internazionale, con un occhio di riguardo al solito Merckx e all’idolo di casa lo spagnolo Ocana fresco vincitore dell’ultimo Tour de France.

All’undicesimo passaggio Merckx da una prima scrollata ad un gruppetto già in fuga di sette elementi lasciandone staccati tre, Zoetemelk, Perurena ed il giovane esordiente italiano Battaglin.

Oltre al Cannibale rimangono agganciati l’astro nascente Maertens, belga, lo spagnolo Ocana e l’indistruttibile Felice Gimondi, il più ostinato degli avversari di Merckx.

La durezza del percorso è sempre più evidente, accentuata dal gran caldo e dalla frenesia di Merckx che cerca ad ogni passaggio, sull’erta del Montjuich, di scrollarsi dal mozzo i suoi avversari.

Maertens naturalmente è al servizio del suo capitano e durante la fuga gli sussurra:< Eddy non sgasare ulteriormente altrimenti mi stacco e non potrei aiutarti nell’ipotesi di un arrivo in volata>.

Gli ultimi due giri non presentano velleità d’attacchi, anzi l’intelligenza tattica di Felice fa sì che il bergamasco non perda di vista la coppia belga nemmeno quando va davanti a tirare.

Gimondi è sfavorito nella volata contro i due belgi ma si rende conto che Merckx ha forse consumato un po’ troppo del suo immenso serbatoio.

Il bergamasco gioca sul fatto che il più giovane ed esuberante Maertens, che è il più veloce, non può tradire il suo capitano una volta messosi a disposizione.

Felice è in condizioni smaglianti e soprattutto è lucido tatticamente e nelle competizioni mondiali è sempre andato forte, vantando nel palmares un argento, un bronzo oltre a piazzamenti di rilievo.

E’ dunque Merckx l’uomo da marcare e Gimondi gli si mette a ruota e chissà magari pensa a quante volte ha dovuto soccombere come due anni prima a Mendrisio.

La volata si annuncia elettrizzante ed ai 300 mt. Maertens parte lungo, con alla ruota il Cannibale che però non lo aggancia.

Felice, come un falco, dalla terza posizione piomba sulla scia di Maertens che si sposta pensando all’incedere di Mercks ma al suo posto c’è la sagoma azzurra dell’italiano.

Il giovane scudiero è stupito e tenta il rilancio ma Gimondi, spingendo un lungo rapporto, lo affianca e spalla a spalla lo brucia di una gomma abbondante.

In questo senso Felice sfrutta al meglio l’esperienza maturata nell’inferno delle Seigiorni su pista, con un opportuno lavoro di gomito nel testa a testa con Maertens.

A las cinco de la tarde il toro è matato, giustizia è fatta: Felice Gimondi è Campione del Mondo!

Le scelte del Commissario Tecnico Defilippis, che alla vigilia si assume la responsabilità di lasciare a casa due cavalli di razza come Motta e Dancelli, risultano vincenti.

Defilippis, che da giovane ha corso con Coppi, si rende conto in avvicinamento al Mondiale che Gimondi è in condizioni di forma pazzesche.

Tanto che va su tutte le furie quando una settimana prima di Barcellona Felice vince con grande autorità la Coppa Bernocchi, ultima gara pre-mondiale.

All’arrivo di quest’ultima corsa Defilippis gli urla:< Felice ma che fai? Adesso tutti sapranno che sei in condizione e ti marcheranno più forte>.

La stessa identica cosa che gli urla il Commissario Tecnico dei dilettanti Elio Rimedio alla vigilia del Tour de l’Avenir del 1964, quando gli spiega che la strategia è quella di rimanere al coperto e Felice invece parte in tromba sin dalla prima tappa…

Vent’anni dopo il trionfo di Fausto Coppi a Lugano, omaggiato mercoledì 30 agosto, Felice Gimondi si prende una robusta rivincita sul suo grande rivale Eddy Merckx.

E non sarà l’ultima…

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