Racconti di Sport: “Froome in fuga!”

Roma, 13 luglio – Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con un primo punto della situazione sul Tour che non era proprio il massimo per le nostre speranze legate a Vincenzo Nibali.

Ebbene ad oggi dopo nove tappe, nel primo dei due giorni previsti di riposo, la situazione è ulteriormente peggiorata perché adesso il ritardo del siciliano è salito a 2’22’’.

Un inizio così non era certo nelle previsioni e sembra un po’ il gioco delle parti perché lo scorso anno fu Nibali a prendere tutti in contropiede “sparando” una prima settimana dove accumulò un vantaggio cospicuo; quest’anno tutto il contrario con l’ultimo vincitore del Tour in difficoltà già dalla seconda tappa in Olanda.

Nelle ultime due tappe lo svantaggio del capitano dell’Astana è stato di 55’’, ma mentre nella crono-squadre di ieri tutto sommato il quinto posto conseguito con 35’’ di ritardo dai vincitori della BMC (Usa)  e 34’’ dal team SKY, cioè Froome, ci può stare, quello che ha stupito è stato il ritardo di sabato, in Bretagna, sull’ultima rampa conclusiva con pendenze intorno al 6% Vincenzo ha perso contatto con un ritardo all’arrivo di 20’’, 10’’ dalla maglia gialla.

Il Tour è ancora lungo e da domani cominceranno i Pirenei, quindi nulla è perduto. La fiducia che lo stesso Nibali ha richiesto nelle ultime dichiarazioni è doveroso concederla nel rispetto di un atleta sempre competitivo e disponibile e del resto anche il suo allenatore, Paolo Slongo, ha ribadito che la condizione del suo allievo è in linea coi parametri passati.

Piuttosto quello che spaventa è la condizione di Froome e di tutto il team SKY, anche rispetto agli altri due favoriti, Quintana e Contador,  il britannico sembra essere in splendide condizioni.

La pedalata dell’attuale maglia gialla è un continuo “frullare”, quello che in gergo si dice “pedalare in frequenza”ossia un mulinello continuo che stordisce il ritmo maggiormente compassato degli altri avversari.

A conclusione di questo primo terzo di corsa dobbiamo segnalare, per dovere di cronaca, l’ennesimo caso increscioso di doping  protagonista Luca Paolini, che è stato trovato positivo alla cocaina! Che cosa passi nel cervello di un atleta di 38 anni, da tutti considerato un punto di riferimento per la sua dedizione e professionalità,  non possiamo saperlo. Quello che possiamo dire è che la “coca”, specialmente in uno sport come il ciclismo, non aiuta minimamente alcuna prestazione  e che il protagonista della vicenda è felicemente sposato con due figli, neanche a dire che soffra di depressione.

C’è da rimpiangere, a maggior ragione nei nostri tempi, il doping casareccio dei grandi Coppi e Bartali: borraccia col vino e pane e salame!

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