Racconti di sport: Juventus-Lazio, di rigore l’abito lungo!

Partita di cartello sabato sera allo “Juventus stadium” tra le prime due della classifica. Impensabile a metà  febbraio, quando è cominciata la rincorsa della Lazio ad Udine col primo degli 8 successi consecutivi della “banda Pioli”.

Roma, 16 aprile – Al di là delle suggestioni Juventus-Lazio di sabato sera (20.45), sulla carta, sembra essere molto più equilibrata dello scontro d’andata, nel quale i bianconeri passeggiarono su una Lazio lontanissima parente della compagine attuale, soprattutto dal punto di vista della personalità, della consapevolezza della propria forza che adesso è riconosciuta da tutti.

Sabato le due squadre si daranno battaglia con qualche defezione eccellente come Pogba per i bianconeri e De Vrij e Parolo per i biancocelesti, tuttavia la sfida dal punto di vista tecnico presenta spunti rilevanti perché ai conclamati campioni  juventini  la Lazio attuale è in grado di contrapporre il gioiello Felipe Andersson oltre a due straordinari “vecchietti” come Mauri e Klose.

La sfida è da sempre considerata una classica del calcio italiano per il blasone delle due squadre e per alcuni interpreti che hanno giocato in esse, anche se non sempre la Lazio è stata competitiva come oggi.

Ecco il punto è proprio questo quando i biancocelesti hanno varato compagini  all’altezza se la sono sempre giocata contro una Juve che tranne rarissimi casi è sempre stata al TOP del calcio italiano.

A sostegno di ciò basta ricordare come nell’era Cragnotti l’allora Delle Alpi è stato violato ben cinque volte, mentre negli ultimi undici anni l’unico bagliore è stata la semifinale di Coppa Italia del 2009 vinta per 1-2.

L’album dei ricordi è doverosamente aperto sull’anno 2000 quando il primo aprile la Lazio espugnò Torino col famoso goal di Simeone che portò successivamente alla conquista del secondo scudetto; era, come detto, una Lazio diversa formata da grandi individualità mentre l’attuale è costruita pezzo su pezzo, senza i grandi interpreti di allora, dal grande “architetto” Stefano Pioli, unico vero artefice del miracolo Lazio.

Comunque vada sarà un successo, diceva qualche anno fa Piero Chiambretti, quindi per le signore è d’obbligo il tacco 12 e l’abito lungo all’ultima moda, mentre per i maschietti ci vuole un bel gessato. E che lo spettacolo abbia inizio! 

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