Racconti di sport

Giacomo Agostini, un giovanotto di 80 anni…

Compleanno tondo del più grande pilota motociclistico italiano.

Roma, 16 giugno 2022.

 

Quando uno sportivo raggiunge nella sua disciplina successi prestigiosi, magari vincendo più di ogni altro, l’iperbole è di rigore.

E’ il caso di Giacomo Agostini, un giovanotto che oggi taglia il traguardo delle 80 primavere, che ha una bacheca niente male relativamente al motociclismo.

Di 186 Gran Premi iridati disputati, Agostini sale sul podio 159 volte e di queste ben 122 sono vittorie…

Quando smette di correre <Ago> arriva a 15 titoli mondiali, 7 nella 350 e 8 nella 500, oltre a 18 titoli nazionali.

Un talento mostruoso messo in scena in teatri dove la sicurezza è un optional e dove è difficile distinguere, nei piloti, tra l’incoscienza ed il coraggio.

Agostini, sul finire degli anni sessanta, è lo spartiacque tra la disciplina praticata da passionali protagonisti a una competizione allargata alla crescita del mezzo e dei media.

Moto essenziali, tute di pelle nera con caschi a scodella e circuiti pericolosi che solo nel tempo vengono aboliti.

<Ago> è un campione moderno, un fulmine in pista e un divo fuori circuito come quelli dello spettacolo.

Testimonial pubblicitario interprete di fotoromanzi, paragonabili agli attuali reality-show, però alla base di tutto una feroce passione per la moto sin dalla tenera età.

L’inizio da minorenne con il motorino <Aquilotto>, alle prime gare, fino all’invincibile binomio con la MV Agusta che in tutto il mondo dà lustro all’Italia.

Vive il passaggio dalla consolidata MV quattro tempi alla Yamaha due tempi, prendendosi il buono di una tecnologia giapponese più moderna e proiettata al futuro.

Infatti <Ago> vince il suo ultimo mondiale nella 500 nel 1975, primo pilota a farlo su una moto giapponese a due tempi.

Dopo l’inevitabile ritiro rientra in Yamaha a quarant’anni come team manager e, tanto per cambiare, nel giro di sei anni vince tre titoli mondiali nella 500 con Lawson come pilota.

<Mi piacerebbe eccome tornare a guidare una moto, indipendentemente dalla marca, però credo che oggi troverei delle difficoltà per la troppa elettronica che non digerisco>.

Di seguito: <Può darsi che lo dica perché ai miei tempi non esisteva. Ora tra computer e tecnologia sia i meccanici che i piloti sanno come muoversi>.

<Io mi sedevo per terra, incrociavo le gambe e iniziavo a discutere con i tecnici di quello che secondo me non andava. Era un coinvolgimento intimo, familiare>.

Dichiarazioni di qualche mese fa alla presentazione del mondiale di motociclismo 2022.

Pragmatico, essenziale, il giovanotto Agostini…

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