Medicina

Con il mobilio, portiamo con noi anche i batteri

I batteri “domestici”, sono unici, come il Dna

Roma – Da uno studio dei ricercatori statunitensi dell’ “Argonne National Laboratory” e pubblicato su “Science”, è emerso che ogni famiglia lascia un’impronta praticamente invisibile nella casa in cui vive. Si tratta di un’affollata comunità di batteri che popolano maniglie, interruttori, pavimenti che però seguono il nucleo familiare come il campo aureo, persino nel  trasferimento di abitazione.
Sotto osservazione per un periodo di sei settimane, sono stati sette nuclei famigliari, per un  totale di 18 persone, tre cani ed un gatto, rivelando così  la mappa dei microrganismi domestici, i mezzi con cui questi si muovono in casa e la loro trasmissione fra individui.

Il microbiologo Jack Gilbert ha spiegato che ”Dato che le persone passano sempre più tempo in ambienti chiusi, volevamo mappare i microbi che vivono nelle nostre case e capire quando decidono di vivere su di noi. Questo è fondamentale per comprendere meglio le nostre condizioni di salute nel 21esimo secolo”.
L’indagine è stata condotta mediante lo strofinamento di tamponi sulle superfici di casa, sugli animali domestici e sui corpi dei vari familiari (in particolare sulle mani, sui piedi e nel naso). Con questo sistema, sono stati  raccolti più di 4 milioni di sequenze di Dna appartenenti a quasi 22.000 genomi diversi. Poi, con il sequenziamento,  è stato possibile stabilire che ogni famiglia ha una sua “corte” di batteri.

Effettuando un trasloco, ci vuole meno di un giorno affinchè la nuova casa presenti lo stesso profilo batteriologico della vecchia. Buona parte dei microrganismi, soprattutto quelli presenti sulle mani come conseguenza dei frequenti contatti, vengono condivisi fra famigliari mentre quelli che si trovano nel naso variano significativamente di persona in persona. La presenza in casa di particolari microorganismi che solitamente sono presenti a terra o nelle piante, danno la certezza della presenza di un animale nell’abitazione.

Secondo i ricercatori, questa scoperta consentirà di poter capire quanto e come la nostra salute sia influenzata dai batteri di casa. Inoltre, potrebbe rivelarsi molto utile anche nell’ambito giudiziario in quanto da  un campione di batteri prelevato sul pavimento, si potrà riconoscere la persona o famiglia che ha vissuto in quella casa e persino poter risalire alla data precisa in cui è andata via.

 

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